20.05.2013 Views

Gli indifferenti - Scienze della Formazione

Gli indifferenti - Scienze della Formazione

Gli indifferenti - Scienze della Formazione

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

empiricamente garantita di situazioni umane significative». La bilancia<br />

pende dalla parte dell’autonomia del metodo sociologico – e quindi del<br />

distacco necessario al costituirsi di un sapere obiettivo –, ma ciò non è<br />

dovuto all’abbandono del coinvolgimento politico, né a una fede<br />

irriflessiva in una scienza wertfrei, né tantomeno a preferenze personali;<br />

in realtà è dovuto a tutte queste cose combinate in una complessiva<br />

strategia di posizionamento professionale che i sociologi attivano vis à vis<br />

le élite tecnocratiche <strong>della</strong> modernizzazione.<br />

La strategia dei sociologi comprende una martellante azione di<br />

lobbying per l’istituzione di nuove cattedre universitarie 10 . Insieme<br />

all’utilizzo delle forme discorsive tipiche dell’accademia italiana, la<br />

rivendicazione dell’utilità pratica di un sapere autonomo e irriducibile è<br />

l’arma per eccellenza nella battaglia per l’università (Pellizzi 1956;<br />

Ferrarotti 2011). Un buon esempio di tale atteggiamento, intellettuale e<br />

strategico insieme 11 , è un celebre saggio di Ferrarotti del 1960, La<br />

sociologia come partecipazione. Ferrarotti intende traghettare la<br />

sociologia oltre la crisi delle categorie ottocentesche lasciandosi alle<br />

spalle anche le impostazioni dominanti alla fine degli anni Cinquanta,<br />

cioè il funzionalismo parsonsiano e le sue critiche conflittualiste. Si tratta<br />

di sociologie che privilegiano lo schema teorico-concettuale sul dato<br />

empirico, mettendo da parte la realtà del sociale in un malcompreso<br />

«pregiudizio <strong>della</strong> totalità» che vorrebbe imitare le scienze naturali<br />

(Ferrarotti 1961, 20-21). Al fine di assicurare «la formulazione in termini<br />

scientificamente rilevanti di una situazione umana problematica concepita<br />

come una struttura sociale totale», la sociologia deve abbandonare sia gli<br />

schematismi teorici sia «l’espressione generalizzata di principi di<br />

preferenza personale» (ibidem, 14-15), andando verso una comune<br />

«intuizione ideativa originaria», cioè una problematizzazione a un tempo<br />

«tecnica» e «umana», tra ricercatore e «ricercato» (ibidem, 22). Scrive<br />

Ferrarotti:<br />

10 Fino al 1961 l’unica cattedra di sociologia presente in una università italiana è<br />

quella di Camillo Pellizzi a Firenze. Si veda la rappresentazione del problema data da<br />

Evangelisti (1960) e da Treves (1960).<br />

11 Il mio riferimento iniziale alla sociologia <strong>della</strong> cultura di Bourdieu dovrebbe<br />

rendere superflua qualsivoglia domanda sulla «autenticità» delle prese di posizione<br />

dei sociologi.<br />

15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!