Gli indifferenti - Scienze della Formazione
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coetanei – quella che ha importato in Italia il linguaggio e l’orientamento<br />
tecnocratico delle scienze sociali internazionali e ha previsto una piena<br />
razionalizzazione e tecnicizzazione dell’uomo e <strong>della</strong> società (Pasolini<br />
1999 [1973], 247). È questa la sociologia che Pasolini sente indifferente,<br />
nonostante essa si impegni, da decenni, proprio nell’analisi dei problemi<br />
del Paese e nella proposta di soluzioni razionali – la sua preferenza va<br />
alle ricerche, da altri definite letterarie, di Dolci e Montaldi (vedi per<br />
esempio Pasolini 1999 [1974], 505 ss.). Ma è anche, paradossalmente, la<br />
sociologia a cui viene accostato dai commentatori, che odono nelle sue<br />
analisi gli echi di due approcci altrimenti antitetici:<br />
[L’idea pasoliniana] di una progressiva integrazione «a progetto» <strong>della</strong> società<br />
intera (…) ha avuto largo corso in Europa e negli Stati Uniti in questo<br />
dopoguerra, e potremmo collocarla tra due poli opposti: la sociologia di<br />
importazione statunitense, convinta <strong>della</strong> neutralità rispetto alle classi e alle<br />
ideologie (…) [e] la teoria critica <strong>della</strong> società (Mussi 1974, 17).<br />
C’è, insomma, un problema di confini. Il celebre e perturbante Pasolini<br />
va, più di altri, chiaramente escluso dal novero dei sociologi al fine di<br />
difendere la specificità e l’integrità <strong>della</strong> disciplina a fronte di una crisi<br />
profonda. Ecco allora gli attacchi di Ferrarotti, ecco le parole di chi, come<br />
Camillo Pellizzi (1974, 192), si dice simpatetico con lo scrittore eppure<br />
sottolinea l’insufficienza delle sue «notazioni sociologiche a sciabolate».<br />
Il tono è lo stesso nell’articolo Le lucciole e i fuochi fatui 14 che<br />
l’antropologo Carlo Tullio-Altan affida alla «Critica sociologica» un<br />
anno dopo. Si tratta di un testo interessante perché, nonostante il titolo<br />
riveli immediatamente il bersaglio – il celebre «articolo delle lucciole»<br />
del febbraio 1975, – la critica a Pasolini arriva solo dopo un complicato<br />
itinerario sull’influenza dei valori <strong>della</strong> società contadina sulla crisi<br />
italiana tipico di una scrittura che vuole essere al cento per cento<br />
accademica. Prendendo le mosse dalla descrizione strutturale delle<br />
household neolitiche di Marshall Sahlins, Tullio-Altan (1975, 8-9)<br />
accosta i sistemi di produzione primitivi a quelli <strong>della</strong> tradizione<br />
meridionale e, dopo una debole critica a Banfield e al «familismo<br />
14 Sul singolare rapporto tra il giovane Pasolini e Tullio-Altan nel Friuli del dopo-lodo<br />
De Gasperi si veda Gaspari (2008).<br />
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