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Gli indifferenti - Scienze della Formazione

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Raniero Panzieri? O a Milano, per esempio nel gruppo di «Ragionamenti»,<br />

con Fortini e Guiducci, Momigliano e Pizzorno? Ospite assiduo <strong>della</strong> Casa<br />

<strong>della</strong> Cultura o del Club Turati? Occupato nell’ufficio studi di una banca o<br />

nell’ufficio stampa di un editore? O magari a Ivrea, nello staff di Olivetti, tra<br />

sociologi, urbanisti, economisti, architetti, psicologi, copywriter, designer?<br />

In altre parole, l’«indifferenza» rivendicata quarant’anni fa nei confronti<br />

del Pasolini preudo-sociologo va riconvertita in critica delle condizioni<br />

sociali entro le quali viene praticata la ricerca sociale e sociologica. In<br />

questo senso, sociologia-scienza e sociologia-letteratura possono giocarsi<br />

l’una insieme all’altra – altrimenti si rischia di usare la confusione dei<br />

generi come una sorta di giustificazione per vaghezze e imprecisioni,<br />

oppure di praticare la complementarietà tra i due lati del lavoro<br />

sociologico come una costante traduzione di ciò che sta oltre i limiti <strong>della</strong><br />

«scienza sociale» in una forma accettabile, impoverita e fintamente<br />

innovativa. Ciò, tuttavia, diventa possibile solo quando le forme di vita di<br />

chi pratica il mestiere di intellettuale – fuori e dentro l’accademia,<br />

lontano o vicino alle élite o ai subalterni, al centro o alla periferia <strong>della</strong><br />

sfera pubblica – riescono a trasformarsi di continuo senza sclerotizzarsi e,<br />

anche, a divincolarsi quando decenza e dignità richiedano un gesto di<br />

ponderata, ma anche gioiosa, intransigenza.<br />

Post scriptum<br />

La prima immagine è quella di una sala affollata. Un giovanissimo tecnocrate<br />

presenta il relatore: «Non ultima è questa la ragione per cui il segretariato del<br />

Secondo Simposio di Ricerca Motivazionale ha fatto cadere la sua scelta per la<br />

relazione di apertura sul nome del professor Giulio Carlo Pizzorno, che pur<br />

risiedendo da molti anni negli Stati Uniti non ha mai trascurato, anzi in questi<br />

anni ha seguito con attenzione più scrupolosa, la parabola di sviluppo<br />

dell’economia del nostro Paese. Laureato a Harvard e guest professor al MIT,<br />

il professor Pizzorno è uno dei più illustri collaboratori del professor Allen. In<br />

Italia egli intende aprire un Centro di Sociologia applicata al settore<br />

pubblicitario dei consumi. Tema <strong>della</strong> sua presente conferenza sarà: “Sviluppo<br />

<strong>della</strong> produzione e incremento dei consumi. Nuove prospettive offerte dalla<br />

conoscenza dell’Io segreto del consumatore”». Stacco. Rientrando a casa dopo<br />

aver firmato una montagna di cambiali per l’acquisto di un televisore nuovo, il<br />

signor Togni viene accolto sulla porta dal figlio Riky, il volto celato da un<br />

fazzoletto chiaro. Bang! Bang! «Fulminato!», scherza Togni: «Oggi chi sei?<br />

Sheppard? Sei Nembo Kid?». «No», fa il bambino con la testa. «Fammi<br />

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