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ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE - Centro MAAS

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66 Guida generale degli Archivi di Stato<br />

tribunali, come quello dei pupilli, che aveva la giurisdizione sui minori, sui poveri, e in<br />

genere sugli incapaci, il magistrato della mercanzia, che aveva giurisdizione esclusiva sulle<br />

cause di commerc!o; i conservatori di leggi che, fra le altre, avevano la giurisdizione sulle<br />

cause dei poveri ed infine il magistrato supremo che era considerato il « tribunale del principe»,<br />

e che, in quanto tale, aveva una giurisdizione generale e poteva trattare tutte le cause.<br />

La giurisdizione penale, che nel dominio era esercitata dai vicari, fu affidata in Firenze agli<br />

Otto di guardia e balia dopo l’abolizione del podestà e del capitano del popolo. Questa<br />

magistratura esercitava il controllo sulle sentenze dei giusdicenti periferici, che diventavano<br />

esecutive dopo la sua approvazione. Dopo il 1543, con l’istituzione dell’auditore<br />

fiscale, il controllo delle sentenze criminali passò a questo alto magistrato, che diventò<br />

il regolatore del sistema giudiziario penale del principato.<br />

Queste le strutture statali dello Stato toscano alla morte di Cosimo 1. Dopo di lui sul piano<br />

formale avvennero pochi cambiamenti di rilievo.<br />

Fu istituita nel 1600 la consulta « per le suppliche di Stato », essendo ormai il loro numero<br />

divenuto così grande che il relativo esame richiedeva l’intervento di più persone. Questa ma<br />

gistratura era formata dall’auditore fiscale e da due auditori nominati dal granduca e assunse<br />

in breve il controllo dell’amministrazione della giustizia.<br />

La carica di primo auditore fu abolita nel 1610. Le mansioni di questo alto magistrato<br />

passarono in parte al primo segretario di Stato, in parte agli auditori, in parte, per quanto<br />

riguardava le materie ecclesiastiche, all’auditore dei benefici ecclesiastici, chiamato poi,<br />

nel sec. XVITI, segretario della giurisdizione o del regio diritto.<br />

Dopo la morte di Lorenzo Usimbardi, avvenuta nel 1636, i successori furono chiamati segretari<br />

di guerra. Questa segreteria ebbe poteri e competenze che aveva avuto l’usimbardi<br />

e che rimasero fissi sino alla fine del principato mediceo; ebbe inoltre anche un organico<br />

separato.<br />

Nel 1680 fu istituita la ruota criminale alla quale furono affidate le cause penali più importanti,<br />

sottraendole al magistrato degli Otto di guardia e balia. Ma questo tribunale<br />

ebbe breve vita perché fu soppresso nel 1699.<br />

Queste erano in grandi linee le strutture del principato mediceo per lo Stato vecchio fino<br />

alla morte di Gian Gastone. Si può dire che esse non furono sostanzialmente modificate<br />

dopo la morte di Cosimo 1. Ma se formalmente tutto rimase come era, mutarono notevolmente<br />

i contenuti: i problemi lasciati insoluti dalla repubblica si esasperarono, tanto che<br />

le critiche alle istituzioni cominciarono a venire dagli stessi funzionari e magistrati che reggevano<br />

la cosa pubblica.<br />

Archivio mediceo del principato, regg. e filze 6.429 (1530-<br />

1742). Inventario seconda metà sec. X1X, indici per materia fine sec. XVIII e prima<br />

metà sec. X1X; inventario sommario a stampa.<br />

1 granduchi medicei non avevano consigli della corona legalmente costituiti, ma affidavano<br />

il controllo di alcuni affari interni-e il carteggio con le corti estere a diversi segretari che<br />

godevano la fiducia del principe, a loro volta controllati dal primo segretario. Non vi era<br />

una struttura organica delle segreterie, tranne che per quella di guerra, che fu organizzata<br />

stabilmente solo agli inizi del sec. XVII. Gli altri segretari al momento della nomina<br />

ricevevano incarichi in maggiore o minore quantità e importanza a seconda del favore che<br />

godevano presso il sovrano, e facevano parte del personale di corte. Dall’inizio del principato<br />

mediceo vi furono tre regolamenti per la suddivisione degli affari: uno emanato il<br />

12 nov. 1587, l’altro il 10 nov. 1613, di cui non si è ancora rintracciato il testo, l’ultimo il 12<br />

giu. 1717. Questa organizzazione cessò di esistere nel 1737, quando con l’avvento di Francesco<br />

Stefano di Lorena fu creato, sia pure in maniera informale, un consiglio di reggenza,<br />

e formalmente nel 1739, quando un motuproprio di Francesco Stefano di Lorena creò, il<br />

25 aprile, il consiglio di reggenza, quello di finanze e quello di guerra.

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