seduta ordinaria del 20 dicembre 2010 - Comune di Orvieto
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sicuramente la storia e Olimpieri non può fare a meno <strong>di</strong> fare storia perché l’ha vissuta sulla pelle e<br />
quin<strong>di</strong> non sopporta le posizioni dei cattivi maestri e questo posso capirlo bene, mentre invece la<br />
descrizione <strong>del</strong>la Finlan<strong>di</strong>a fatta da Gialletti la racconteremo anche ai nostri amici e ai nostri<br />
bambini. Dice <strong>del</strong>le cose esatte, sono pochi mesi che leggo e mi documento e cerco <strong>di</strong> capire<br />
qualcosa <strong>del</strong>l’ambiente però so benissimo perché avevo un suocero che si occupava <strong>di</strong> queste<br />
cose, che i cosiddetti termovalorizzatori a Bruxelles stavano in centro <strong>del</strong>la città, a Parigi idem, per<br />
non parlare <strong>di</strong> Brescia che campa da una vita dei proventi <strong>di</strong> queste cose. Il mio quadro strategico,<br />
parola grossa quadro strategico, queste quattro paginette che abbiamo scritto tutti insieme può<br />
anche essere considerato in maniera superficiale come non puntuale su certi aspetti ed è per<br />
questo che si chiama aperto, ma è un quadro strategico che serve a continuare il <strong>di</strong>battito, serve<br />
per continuare a <strong>di</strong>scutere con i nostri tanti interlocutori che non sono così <strong>di</strong>sinteressati come lo<br />
siamo noi. E quin<strong>di</strong> è un documento aperto proprio per cercare <strong>di</strong> trovare una soluzione e un<br />
convincimento comune. Il mio amico Sborra mette sempre una nota <strong>di</strong> colore ma efficace nella<br />
spiegazione <strong>di</strong> quello che lui conosce e che noi invece probabilmente non abbiamo vissuto.<br />
Ringrazio Tonelli perché mette in evidenza gli elementi <strong>di</strong> convergenza che sono necessari in<br />
questa <strong>di</strong>scussione, che non è una <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> schieramento politico, questa è una <strong>di</strong>scussione<br />
alta come <strong>di</strong>cono a Terni, è una <strong>di</strong>scussione che deve servire a far capire a quelli che ci circondano<br />
e ai nostri interlocutori cosa il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Orvieto</strong> nella sua complessità ha deciso come strada<br />
migliore per portare avanti i nostri interessi. Però non basta che deci<strong>di</strong>amo noi, noi dobbiamo<br />
decidere in maniera tale che non interrompiamo da qui in poi i ponti con chiunque ci sta dall’altra<br />
parte <strong>del</strong> tavolino, perché le osservazioni che faceva l’avvocato Ranchino sono osservazioni <strong>del</strong>le<br />
quali dobbiamo tenere conto. Insomma è inutile che facciamo dei libri dei sogni, dobbiamo<br />
<strong>di</strong>scutere con persone agguerrite che sanno bene il loro mestiere e sanno bene quali sono i loro<br />
interessi, controbattere con queste persone è un po’ <strong>di</strong>fficile. Eh noi lo facciamo, lo facciamo anche<br />
grazie ai movimenti che sono qui presenti in sala, qualcuno ha detto che sono più avanti <strong>di</strong> noi ma<br />
come sempre per i movimenti è sempre più facile essere più avanti <strong>del</strong>la politica. Quin<strong>di</strong><br />
complimenti, grazie per il lavoro che fate ma francamente mi piacerebbe più essere un movimento<br />
che non uno che risponde <strong>del</strong>l’amministrazione <strong>di</strong> una città.<br />
La <strong>di</strong>scarica non esiste più come concetto, è quello che <strong>di</strong>ciamo, l’ho detto sessanta volte, la<br />
<strong>di</strong>scarica è un elemento residuale lo sappiamo tutti, che sparisca totalmente forse non è possibile<br />
dottore però comunque è residuale, comunque il concetto <strong>del</strong> buttare i rifiuti in<strong>di</strong>scriminati in un<br />
pozzo è sparito da tempo, ci sarà ancora, poco, ma comunque residuale. Le opportunità le<br />
vedremo poi più in là. Unesco, Donatella. Unesco sì certo, è facile che dovrebbero <strong>di</strong>ventare dei siti<br />
protetti dall’Unesco, sto cercando <strong>di</strong> far rientrare <strong>Orvieto</strong> città associata all’Unesco ma è molto<br />
<strong>di</strong>fficile, sono Vicepresidente <strong>del</strong>l’Ati 4 e seguo in Ati 4 queste cose però vi <strong>di</strong>co la verità che Terni,<br />
e tutto quello che Terni rappresenta, eh insomma è molto più forte dal punto <strong>di</strong> vista degli interessi<br />
<strong>di</strong> quanto noi non possiamo esserlo qui, litigando o andando d’accordo con Ati 4.<br />
I ragionamenti sulla salute sono fatti tutti in maniera a volte pretestuosa perché non so, non<br />
conosco i dettagli, <strong>di</strong>re che aumentano certi tipi <strong>di</strong> malattie probabilmente è vero ma insomma<br />
questi <strong>di</strong>scorsi non aggiungono né tolgono nulla alla complessità <strong>del</strong>la vicenda.<br />
***che abbiamo detto a Sao e Ati 4 i ragionamenti che stavi facendo sono quelli <strong>di</strong> un impianto<br />
antico, <strong>di</strong> un impianto che non serve, <strong>di</strong> un impianto che può essere mo<strong>di</strong>ficato, <strong>di</strong> un impianto che<br />
se deve avere come premessa l’esistenza <strong>del</strong> terzo calanco vuole <strong>di</strong>re <strong>di</strong> che stiamo a parlare!? È<br />
un ragionamento sul quale sto sfidando e sollecitando Sao/Acea a parlare in maniera serena non<br />
con lingua biforcuta come quello <strong>di</strong> Tex Willer ma parlare con noi in termini costruttivi. Non<br />
vogliamo <strong>di</strong>struggere risorse, non vogliamo <strong>di</strong>struggere impren<strong>di</strong>tori, non vogliamo fare nulla <strong>di</strong> tutto<br />
questo anche perché non ne abbiamo sicuramente la forza, però dobbiamo dare loro la possibilità<br />
<strong>di</strong> esprimersi, la possibilità <strong>di</strong> migliorare i loro stu<strong>di</strong>, i loro impianti come dobbiamo dare a noi stessi<br />
la possibilità <strong>di</strong> migliorare anche la mozione <strong>del</strong>l’amico Leoni. Una chiamata <strong>di</strong> responsabilità <strong>del</strong><br />
sindaco che accetto volentieri perché questo è il mestiere <strong>del</strong> sindaco, però la chiamata <strong>di</strong><br />
responsabilità non me la prenderò mai sulla base <strong>di</strong> elementi così emotivi e per questo insisto con il<br />
<strong>di</strong>re con grande serietà e grande tormento che noi dobbiamo approfon<strong>di</strong>re ancora questi<br />
ragionamenti, se vogliamo presentarci ai tavoli con forza, non è questione <strong>di</strong> rimandare, qui non<br />
rimanda niente nessuno. Dobbiamo avere una posizione ferma, chiara ma con<strong>di</strong>visa anche nel<br />
dettaglio perché vincere una battaglia su una mozione etc. non risolve nessun problema, risolve<br />
come ha detto forse qualcuno così la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> avere messo in campo un ragionamento<br />
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