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Come eravamo - Campo de'fiori

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22<br />

Canepina<br />

di Ermelinda Benedetti<br />

foto Mauro Topini<br />

STORIA Il piccolo<br />

paese di<br />

Canepina, con i<br />

suoi 2.096 ettari<br />

di superficie e i<br />

3.095 abitanti, nel<br />

cuore dei Monti<br />

Cimini, è incastonato<br />

nei secolari<br />

castagneti, sul<br />

declivio di una<br />

conca boscosa,<br />

dove confluiscono<br />

due dei numerosi corsi d’acqua che solcano<br />

il territorio.<br />

E’ a 501 m sul livello del mare.<br />

Alcuni ritrovamenti archeologici, fanno<br />

presumere che il territorio sia stato abitato<br />

già in epoca etrusca, ma la vera storia<br />

della Canepina che è giunta fino ai nostri<br />

campanile comunale<br />

giorni risale al Medioevo ed è, per lo più,<br />

legata alle vicende dello Stato Pontificio, a<br />

cui apparteneva già dall’VIII secolo.<br />

Nell’XI secolo, passò alla famiglia Di Vico,<br />

Prefetto di Roma, che dominava diversi<br />

altri paesi della zona. Vi fecero costruire,<br />

su di un dirupo inaccessibile, un castello,<br />

per tenere sotto osservazione la piana del<br />

Tevere, soggetta ad attacchi nemici. Ben<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

presto, intorno ad esso, si formò un nucleo<br />

abitativo di pastori e contadini, che, per<br />

evitare i soprusi di briganti e soldati che<br />

passavano di lì, chiesero protezione ai<br />

comandanti del castello. Nel 1154 divenne,<br />

nuovamente, patrimonio di San Pietro,<br />

acquistato, insieme ad altri territori locali,<br />

da Adriano IV. Nel 1170 i viterbesi, che<br />

avevano vinto su Ferento, Corneto e<br />

Orvieto, si assicurarono la dedizione di<br />

alcune rocche e castelli, tra cui la stessa<br />

Canepina, che, nel 1332, cedono, come<br />

garanzia di fedeltà, alla Santa Sede, senza,<br />

tuttavia, rompere quel rapporto di imposizione<br />

che avevano stabilito più di due<br />

secoli e mezzo prima. Nel 1544 il paese<br />

entrò a far parte del Ducato di Castro, il<br />

nuovo stato costituito, per i suoi discendenti,<br />

dal Cardinale Alessandro Farnese<br />

nel 1537, dopo essere divenuto Papa, col<br />

nome di Paolo III, nel 1534. Il figlio Pier<br />

Luigi fece costruire un palazzo nobiliare<br />

(oggi sede comunale), ma l’odio delle altre<br />

famiglie locali, portò Ferrante Gonzaga,<br />

appoggiato da Carlo V e da alcuni traditori,<br />

ad assalire il palazzo nel 1547 e uccidere<br />

Pier Luigi, gettandolo dalla finestra. Nel<br />

1649, dopo poco più di un secolo di dominio<br />

farnesiano, il Ducato di Castro venne<br />

distrutto per ordine di Papa Innocenzo X,<br />

con il conseguente ritorno di quei territori<br />

sotto la diretta giurisdizione della Camera<br />

Apostolica.<br />

Canepina seguì, poi, le sorti del resto del<br />

territorio viterbese.<br />

ITINERARIO TURISTICO Passeggiando<br />

per le vie del centro storico si può ammirare<br />

ancora intonsa impronta medievale.<br />

A testimonianza di ciò è possibile visitare il<br />

Castello degli Anguillara, risalente al<br />

XIV secolo, ai cui angoli furono poste delle<br />

Le guide di C<br />

belle e robuste torri cilindriche e il<br />

Palazzo Farnese, del XVI secolo, che,<br />

continuamente rimaneggiato, ospita<br />

attualmente gli uffici comunali.<br />

Per quanto riguarda gli edifici religiosi, se<br />

ne annoverano diversi, spesso incastonati<br />

tra una abitazione e l’altra. La chiesa di<br />

Santa Maria Assunta risale, nella sua<br />

forma attuale, divisa in tre navate da archi<br />

e colonne, al 1517. Fu costruita su una<br />

preesistente chiesa di dimensioni assai<br />

inferiori e, in epoca barocca, fu profondamente<br />

trasformata con l’aggiunta di pilastri,<br />

di volte e del campanile.<br />

L’armoniosa facciata è caratterizzata da

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