Come eravamo - Campo de'fiori
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Corchiano<br />
di Ermelinda Benedetti<br />
Spesso si dice che ad una gioia segue un<br />
dolore, forse perché è proprio la vita ad<br />
essere fatta di un continuo susseguirsi di<br />
gioie e di dolori, e questa volta, credo, sia<br />
proprio il caso di dire così. Il 6 settembre<br />
scorso, infatti, la squadra di calcio dell’oratorio<br />
San Luigi Gonzaga di Corchiano,<br />
dopo aver brillantemente vinto il campionato<br />
regionale A.N.S.P.I., parte per<br />
Bellaria, cittadina in provincia di Rimini,<br />
dove sfida le squadre vincitrici delle altre<br />
regioni, diventando Campione d’Italia. I<br />
tredici ragazzi, tutti tra i dieci e i dodici<br />
anni, accompagnati dai loro genitori e<br />
seguiti passo passo dall’allenatore<br />
Maurizio Prosperi e dai suoi collaboratori<br />
Alessandro e Enrico Cioccolini e Enrico<br />
Menicacci, si sono impegnati molto e ci<br />
hanno creduto fino in fondo. Emozione,<br />
gioia, euforia, hanno caratterizzato il<br />
momento della tanto desiderata vittoria.<br />
Grida, salti, abbracci, queste sono le<br />
immagini che, il 15 settembre, in occasione<br />
dei festeggiamenti in onore della<br />
Madonna delle Grazie, sono state proiettate<br />
sul maxi schermo, prima che i ragazzi<br />
ricevessero un attestato di riconoscimento<br />
da parte del Comune di Corchiano, che<br />
hanno ben rappresentato. Parte del merito<br />
di questa vittoria, però, è da attribuire al<br />
responsabile del settore giovanile della<br />
U.S. Corchiano, di cui i ragazzi fanno<br />
parte, che li allenava con grande passione:<br />
Luigi Bernardini. C’era anche lui sul palco<br />
quella sera, benché non li avesse accompagnati<br />
in quell’ultima trasferta, e nessuno<br />
poteva immaginare che, solo qualche giorno<br />
dopo, li avrebbe lasciati, ci avrebbe<br />
lasciati. Martedì 25 settembre, dopo aver<br />
allenato i suoi ragazzi, come ogni settimana,<br />
decide di andare a Vignanello per<br />
seguirne altri, mai stanco di vedere i giovani<br />
giocare a calcio, ma improvvisamente<br />
si accascia, lasciando confusi e attoniti i<br />
presenti. La notizia corre immediatamente<br />
a Corchiano, dove tutti rimangono increduli,<br />
senza parole. Un velo di tristezza e di<br />
amarezza copre il paese. Tutti lo conoscevano,<br />
chi per un motivo chi per un altro.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Grazie Mister, addio...<br />
Centinaia di persone si sono radunate in<br />
chiesa per l’estremo saluto, a testimonianza<br />
dell’affetto, della stima e della riconoscenza<br />
per Luigino. C’è stata grande commozione<br />
quando la bara ha fatto il suo<br />
ingresso. Tutti hanno versato almeno una<br />
lacrima, perché tutti avevano un buon<br />
ricordo di lui. Altrettanta commozione nel<br />
momento finale della celebrazione, quando<br />
sono state lette alcune testimonianze<br />
che hanno fatto scoppiare dei lunghi, sentiti<br />
applausi. Sull’altare, da un lato i suoi<br />
ragazzi, in divisa, con una rosa bianca in<br />
mano, ciascuna con un petalo su cui era<br />
stato scritto in rosso “grazie mister”, dall’altro<br />
i suoi compagni ex bersaglieri, con il<br />
cappello di piume in testa, e lo stendardo<br />
della Contrada Castiglione, alla quale<br />
apparteneva con orgoglio. Il suo negozio<br />
era diventato un punto di riferimento<br />
importante per coloro che, ogni mese, cercavano<br />
il nostro <strong>Campo</strong> de’ fiori. Proprio lo<br />
scorso anno, pubblicammo l’articolo di una<br />
conferenza sullo sport e la famiglia, da lui<br />
stesso organizzata, tanto credeva nell’at-<br />
Luigi Bernardini e i suoi piccoli campioni<br />
tività sportiva e tanto si adoperava per i<br />
suoi ragazzi. Quanti ne ha allenati in questi<br />
anni!<br />
Sarà difficile non vederlo più dietro il bancone<br />
della sua macelleria, dove si dava<br />
tanto da fare, insieme con la moglie, veloce<br />
per gli anni di esperienza, dove si parlava<br />
sempre del più e del meno, dove si<br />
scherzava e lui sorrideva sotto quei folti,<br />
immancabili baffi, che iniziavano, appena,<br />
a tingersi di argento.<br />
Tanto aveva fatto, in questi anni, in particolar<br />
modo per la società sportiva di<br />
Corchiano e tanto, ancora, nel pieno delle<br />
sue forze, energico ed atletico, avrebbe<br />
voluto fare. Una morte precoce e soprattutto<br />
inaspettata.<br />
Sono certa che da lassù continuerà ad<br />
allenare i suoi ragazzi, incitandoli, come<br />
sapeva fare lui. Mi auguro che anche loro<br />
siano in grado di ascoltare la sua voce,<br />
perché di certo non lo dimenticheranno<br />
mai, non lo dimenticheremo mai.