Dispensa - Istituto Teologico Marchigiano

L‘immagine della Chiesa «corpo di Cristo», unita a quella di «sposa di Cristo»
permettono di considerare la Chiesa come soggetto di fede, speranza, carità. ―Cristo,
unico mediatore, ha costituito sulla terra la sua Chiesa santa, comunità di fede, di
speranza e di carità, come un organismo visibile; la sostenta incessantemente, e per essa
diffonde su tutti la verità e la grazia‖ 27 . La sacramentalità della chiesa, ―sacramento
visibile di cui il Cristo invisibile si serve per distribuire i suoi doni invisibili a uomini
visibili‖ 28 , si manifesta in parole e gesti, cioè nei modi in cui si esprime ogni forma
simbolica, in parole che annunciano e gesti che donano. ―Pertanto, come il Cristo fu
inviato dal Padre, così anche egli ha inviato gli Apostoli, ripieni dello Spirito Santo‖ 29 .
Come cioè la Chiesa è il «sacramento di Cristo» e Cristo è il «sacramento de
Padre», cosi gli eventi sacramentali della Chiesa sono l‘effettiva attuazione storica del
suo essere, il luogo e la dimora dell‘amore trinitario di Dio. ―Essi sono luogo di
incontro personale col Vivente, che – raggiungendo il cuore dell‘uomo con la sua
grazia- si offre al credente nel volto visibile del gesto sacramentale: Tu ti sei mostrato a
me faccia a faccia, o Cristo: io ti trovo nei tuoi sacramenti (S.Leone Magno)‖ 30 . Il volto
di Cristo risplende sul volto della Chiesa e le mani della Chiesa sono le mani del corpo
di Cristo. I sacramenti sono atti di Cristo e nello stesso tempo e in modo necessario
sono atti della Chiesa per la salvezza dell‘uomo. ―Non c‘è azione sacramentale che non
sia azione ecclesiale. Il motivo è che i sacramenti non sono che la concretizzazione di
ciò che la chiesa è essenzialmente in se stessa: appartengono, manifestano e prolungano
l‘essere sacramentale proprio della chiesa‖ 31 .
Le virtù teologali sono dono di grazia nella celebrazione dei sacramenti pasquali,
che realizzano la conformazione ontologica e dinamica a Cristo. ―Espressioni dinamiche
della vita di grazia, le virtù teologali sono attinte alle sorgenti stesse della vita teologale:
i sacramenti. Questi sono segni della fede, della carità e della speranza che significano.
Ciascuno in modo proprio, con una significatività specifica, è fonte e alimento della
fede-carità-speranza di Cristo in noi, come il nuovo dover-essere irradiante dall‘essere
di grazia‖ 32 . I sacramenti della vita in Cristo, configurando la vita del cristiano esistenza
teologale di fede-speranza-carità, realizzano e chiedono il cammino etico della vita in
Cristo come tensione di fede-carità, come telos di etica escatologica animata dalla
speranza teologale. L‘esistenza teologale, iniziata e dinamizzata proprio dalla vita in
Cristo e nel vivere in Cristo, si traduce così in una tensione operativa e virtuosa al
compimento delle promesse di Dio, perché ogni sacramento ―è efficacemente
significativo insieme sul piano ontologico-costitutivo e operativo-dinamico‖ 33 . Si tratta
di una operatività la cui traduzione primaria avviene non secondo la prescrizione della
legge, ma secondo la forza abilitante e movente della grazia, secondo il cammino di
crescita delle virtù, in cui si esprime la novità teologale della partecipazione alla vita
divina.
I cristiani, «viventi per Dio, in Cristo, nello Spirito», sono partecipi della vita di
Dio; la loro umanità è salvata e redenta, ma nello stesso tempo vivono e sono chiamati
alla pienezza della loro umanità, per la partecipazione di tutto l‘uomo alla natura divina,
per il dinamismo ontologico-costitutivo e operativo-dinamico, generato ed richiesto
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27 LG, 8.
28 C. ROCCHETTA, I sacramenti della fede. Saggio di teologia biblica sui sacramenti quali meraviglie
della salvezza nel tempo della chiesa, EDB, Bologna 1982, 190.
29 SC, 6.
30 B. FORTE, L’eternità nel tempo. Saggio di antropologia ed etica sacramentale, San Paolo, Cinisello
B.(Milano) 1993, 195.
31 ROCCHETTA, I sacramenti della fede, 192-193.
32 M. COZZOLI, Etica teologale, 33.
33 COZZOLI, Etica teologale, 34