21.05.2013 Views

Dispensa - Istituto Teologico Marchigiano

Dispensa - Istituto Teologico Marchigiano

Dispensa - Istituto Teologico Marchigiano

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

28<br />

delinquenza, tra la tenerezza e la crudeltà, allora tutto sarebbe uguale al contrario di tutto.<br />

In realtà la volontà del nulla deriva da un amore deluso, di un amore cercato ma deluso<br />

dall‘insufficienza della sua esperienza. Anche il drammatico problema del dopo domanda<br />

di un Altro che ci ha pensati e verso il quale andiamo. Il suo contrario aprirebbe le porte<br />

dell‘assurdo, della vita che si corre verso l‘abisso del nulla.<br />

L‘uomo, essere finito e fatto per la relazione, scopre se stesso e trova l‘infinito che<br />

è posto in lui come senso mediante l‘apertura all‘altro e l‘incontro con l‘altro, che<br />

dischiude il senso e il significato dell‘essere e del vivere. Nella domanda di senso è<br />

racchiusa la domanda di bellezza della vita e per la vita, del bello di un incontro, della<br />

bellezza dell‘amore che vince le tenebre e la tragicità del nulla.<br />

Sporgendosi sull‘abisso del non senso, la domanda di senso si rivela come domanda<br />

di salvezza, di una salvezza possibile a condizione di essere salvati, dunque possibile come<br />

dono. E le possibilità del senso come dono sono le possibilità della fede come accoglienza.<br />

1.3. La conversione: dagli idoli al Dio vivente<br />

Per accogliere l'annuncio di Gesù fatto dalla Chiesa e «credere» la persona deve<br />

anzitutto «ascoltarlo»; la parola deve giungere alle orecchie del cuore. Ma sul cammino<br />

che conduce alla fede si possono presentare altri ostacoli legati alla bontà della vita, alla<br />

ricerca non solo di ciò che è vero e bello, ma anche di ciò che è bene.<br />

Il messaggio cristiano, proclamato dalla Chiesa, parla di realtà spirituali che, per<br />

essere comprese e apprezzate richiedono un'apertura ai valori dello spirito. Chi perciò fa<br />

del denaro e dell'acquisto della ricchezza lo scopo supremo della sua vita; chi fa del<br />

benessere materiale e dei beni che lo rendono sempre più grande la sua aspirazione<br />

suprema; chi va alla ricerca di piaceri sempre più raffinati e ha interessi esclusivamente<br />

materiali e mondani, incontra notevoli ostacoli ad ascoltare e ad accogliere il messaggio<br />

cristiano, il quale non promette né ricchezza né benessere né felicità «mondana». C‘è in<br />

molti una sordità e una insensibilità spirituale che rendono difficile non soltanto l‘ascolto<br />

del messaggio cristiano, ma anche il desiderio di ascoltarlo. Così la fede appare inutile, se<br />

non addirittura contraria i legittimi desideri della vita.<br />

L'ostacolo più radicale all'ascolto del messaggio cristiano è però il peccato, inteso<br />

non come fatto passeggero, ma come condizione stabile di vita, in cui ci si sente a proprio<br />

agio e da cui non si cerca o, meglio, non si desidera uscire. Il credere richiede, secondo la<br />

sua struttura veritativa e il suo amore per la bellezza, la ricerca del bene, che si traduce<br />

nella bontà della vita.<br />

L‘ostacolo più difficile è costituito dal peccato di orgoglio, per cui l'uomo fa di se<br />

stesso il centro di tutto, si ritiene un essere superiore che non ha bisogno di ricevere e<br />

d'imparare nulla da nessuno e fa della propria intelligenza la norma e la misura della verità.<br />

Ostacolo non minore all'ascolto del messaggio cristiano è anche il peccato della<br />

sensualità, quando essa non sia subita per debolezza o commessa sotto l'impulso di una<br />

passione a cui si è incapaci di resistere, ma sia cercata, voluta e accettata fino a divenire il<br />

proprio modo di essere e di vivere, senza provare nessun senso di colpa, anzi sentendosene<br />

fieri. Infatti chi si trova in questa condizione prova spesso repulsione e rigetto per il<br />

messaggio cristiano. Il suo ascolto diventa allora difficile. ―L‘incredulo dice: «Avrei<br />

abbandonato i piaceri, se avessi la fede»; ma io gli rispondo:«Avresti la fede se avessi<br />

abbandonato i piaceri»‖ 47 .<br />

47 B. PASCAL, Pensieri, 240.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!