Dispensa - Istituto Teologico Marchigiano
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anche con i «segni», i prodigi che egli compie. Soprattutto, a favore di Gesù «testimonia»<br />
Dio stesso, il Padre: a coloro che l‘accusano che la sua testimonianza in proprio favore non<br />
e accettabile, Gesù risponde che non e soltanto lui a testimoniare in proprio favore: ―Anche<br />
il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza‖(Gv 8,18). Infatti i miracoli che egli<br />
compie sono «opere del Padre» (Gv 10,37), che «il Padre gli ha dato da compiere» «Esse<br />
testimoniano di me che il Padre mi ha mandato» (Gv 5,36). Che cos‘è, allora, la fede? E<br />
accogliere la testimonianza del Padre, il quale, concedendo a Gesù di compiere miracoli,<br />
autentica la sua missione di Inviato di Dio nel mondo. Perciò chi crede in Gesù, accettando<br />
la testimonianza del Padre in suo favore, «certifica che Dio è veritiero» (Gv 3,33); mentre<br />
chi la respinge fa di Dio «un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso<br />
a suo Figlio» (1 Gv 5, 10).<br />
Ma che cosa Gesù attesta di se stesso? Anzitutto egli attesta di essere Dio,<br />
attribuendosi il nome proprio di Dio nell‘AT: «Io Sono». Dice infatti ai suoi avversari<br />
«giudei»: ―Se non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati‖(Gv 8,24): attesta poi di<br />
essere il Figlio di Dio e di essere una cosa sola col Padre: ―Io e il Padre siamo una cosa<br />
sola (hen esmen)‖(Gv 10,30); attesta di essere stato mandato dal Padre, il quale ha posto<br />
tutto nelle sue mani, anche il giudizio degli uomini e il loro destino eterno (Gv 5,22);<br />
attesta infine di essere «la luce del mondo» (Gv 8,12), «il pane della vita» (Gv 6,35),<br />
l‘unico mediatore della rivelazione e della salvezza, l‘unica via che porta al Padre<br />
(«nessuno viene al Padre se non per mezzo mio»), «la risurrezione e la vita», cosicché chi<br />
crede in lui «è passato dalla morte alla vita» (Gv 5,24) e «ha la vita eterna» (Gv 3,36).<br />
Credere in Cristo significa accettare per vere queste prerogative di Cristo. La fede<br />
comporta quindi un contenuto dottrinale che l‘intelligenza umana deve accettare con<br />
umiltà docilità da colui che è la Verità stessa, Gesù Cristo.<br />
In conclusione possiamo dire che la fede cristiana nel NT ha due caratteri<br />
essenziali. Ha infatti un carattere intellettuale di adesione alle verità che Cristo ha rivelata e<br />
che i suoi Apostoli hanno predicato. Perciò non può essere ridotta a pura fiducia in Cristo<br />
che salva dal peccato. Ha poi un carattere affettivo di adesione alla persona storica di Gesù<br />
di Nazareth è dunque amore, almeno iniziale, a Cristo, è dono di sé a lui. Perciò la fede un<br />
incontro personale del cristiano con Cristo, che deve divenire sempre più profondo, fino a<br />
vivere in Cristo e con Cristo e a farne l‘esperienza vitale. La fede è quindi fiducia e<br />
abbandono nelle mani di Cristo Salvatore e Redentore, perché liberi dal peccato colui che<br />
crede in lui e lo conduca al Padre. E chiaro però che la fede non viene dall‘uomo, ma è<br />
dono di Dio. La fede (pìstis)del cristiano rimanda dunque a Dio, a colui che la Bibbia<br />
definisce come fedele (pistòs) per eccellenza, colui che resta incrollabile nei confronti<br />
dell‘uomo, roccia e fondamento su cui costruire. Questo comporta tuttavia, da parte<br />
dell‘uomo, una decisione per Cristo, una scelta di Cristo, chi può essere difficile e<br />
dolorosa, ma che la grazia — che Dio non fa mai mancare a nessuno — rende possibile a<br />
chi non si chiude volontariamente alla luce, preferendo restare nel peccato: «Chiunque<br />
infatti fa il male odia la luce e non viene alla luce; [...] ma chi opera la verità viene alla<br />
luce» (Gv 3,20-21).<br />
2.1.2. La teologia della fede<br />
―La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si<br />
vedono‖ (Eb 11,1): in quanto tale essa esige un completo uscire da sé per andare verso<br />
l'Altro, un esodo senza pentimento e senza ritorno verso il Padre che invita e ci attrae a sé,<br />
ed insieme un‘accettazione di ciò che Egli propone, un assenso alla Sua parola di verità.<br />
Credere in Dio è movimento esodale del cuore, affidamento di sé; credere quanto rivela è