Dispensa - Istituto Teologico Marchigiano
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del mondo e al dono del suo Spirito, e quindi si pongono in contrapposizione con<br />
l‘integrità della professione credente e pericolose per la salvezza‖ 79 .<br />
Per essere fedeli al dono della fede ed evitare derive magiche o l‘attrazione<br />
dell‘occultismo occorre ritornare al dono del Battesimo al dono della fede teologale. Nel<br />
rito del Battesimo abbiamo da una parte il "si" al Signore e alla sua legge, e dall'altra il<br />
"no" a satana. In tempi passati ci si voltava verso l'oriente per dire "si" al Signore e<br />
verso l'occidente per dire "no" alle seduzioni del diavolo. Con questo rito, nato in tempi<br />
in cui, come accade oggi, la Chiesa era circondata e attaccata dalle pratiche occulte, si<br />
capisce la diversità inconciliabile di questi due comportamenti. Il credente dice "si" al<br />
cammino del Signore e questo implica che dica il suo "no" alle pratiche magiche.<br />
50<br />
3.3. Un’etica della testimonianza della fede.<br />
La fede ha un valore dinamico e una dimensione interpersonale. Poiché credere<br />
in Dio significa, anzitutto, credere a una persona, questo comporta il desiderio, non solo<br />
di conoscerla, ma di entrare in un rapporto di amore e di comunione con Dio in Cristo,<br />
nella potenza dello Spirito.<br />
L‘autenticità della vita in Cristo, partecipazione alla vita teologale per mezzo<br />
della fede e dei sacramenti, domanda la testimonianza della fede, la sua manifestazione<br />
e visibilità celebrativa e testimoniale.<br />
3.3.1. Professare la fede: fede e liturgia<br />
La celebrazione liturgica è incontro, dialogo, comunione tra Cristo risorto, che in<br />
essa è presente e agisce per donare lo Spirito, e la Chiesa sua sposa. ―La liturgia è il<br />
culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana<br />
tutta la sua energia. Il lavoro apostolico, infatti, è ordinato a che tutti, diventati figli di<br />
Dio mediante la fede e il battesimo, si riuniscano in assemblea, lodino Dio nella Chiesa,<br />
prendano parte al sacrificio e alla mensa del Signore. A sua volta, la liturgia spinge i<br />
fedeli, nutriti dei «sacramenti pasquali», a vivere «in perfetta unione»; prega affinché<br />
«esprimano nella vita quanto hanno ricevuto mediante la fede»‖ 80 .<br />
Nella celebrazione dei divini misteri, scuola di fede e di vita cristiana, la Chiesa<br />
si manifesta e si edifica come ―popolo adunato nell‘unità del Padre, del Figlio e dello<br />
Spirito Santo‖ 81 ed è spinta dallo stesso Spirito ad andare nel mondo per annunciare a<br />
tutti gli uomini che solo in Cristo, morto e risorto, è possibile essere salvati. ―Se<br />
confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo<br />
ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia<br />
e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza‖(Rom 10, 9-10).<br />
La confessione della fede trova il suo giusto posto nella celebrazione liturgica.<br />
La grazia, frutto dei sacramenti, è la condizione insostituibile dell'agire cristiano, così<br />
come la partecipazione alla liturgia della Chiesa richiede la fede.<br />
La fedeltà al dono della fede chiede di crescere nell‘obbedienza alla Parola<br />
mediante la professio fidei, che la celebrazione liturgica rinnova e alimenta. Così la<br />
celebrazione domenicale dell‘eucaristia celebra la risposta al dono della Parola mediante<br />
al professione pubblica della fede. In particolare la liturgia del triduo pasquale celebra<br />
79 "A proposito di magia e demonologia", 12.<br />
80 SC, 10.<br />
81 LG, 4.