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Dispensa - Istituto Teologico Marchigiano

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sulla terra?‖(Lc 18,8); c) l‘oggetto e il contenuto della fede: così la lettera agli Efesini<br />

parlando di «una sola fede (mia pistis)» intende dire che tutti credono le stesse cose.<br />

Ma qual è il carattere specifico della fede del NT rispetto all‘AT? Indubbiamente la<br />

fede del NT continua la fede dell‘AT e ha con essa molti punti di contatto, tanto che<br />

qualcuno ha parlato della fede del NT come di una «eredità giudaica» (H. Windisch).<br />

Tuttavia ciò che differenzia la fede del NT da quella dell‘AT è la persona di Cristo: il<br />

credere in JHWH dell‘israelita diviene il credere in Gesù Cristo del cristiano. Mentre l‘AT<br />

poneva l‘uomo di fronte a JHWH, il NT lo pone di fronte a Cristo. Certamente, anche il<br />

cristiano crede nel Dio dell‘AT, ma lo vede come il «Padre del Signore nostro Gesù<br />

Cristo», come Colui che ha mandato nel mondo il suo Figlio Gesù Cristo, lo ha risuscitato<br />

dai morti e lo ha fatto sedere alla sua destra.<br />

Che cos‘è allora, la fede nel NT? E anzitutto riconoscere che Gesù di Nazaret è il<br />

Messia promesso a Israele e il Figlio di Dio fatto uomo. Ci sono nel Vangelo due<br />

interrogativi che Gesù pone. Chiede ai suoi discepoli: ―Voi chi dite che io sia?‖. Simone, a<br />

nome dei suoi compagni, risponde: ―Tu sei il Cristo [= il Messia], il Figlio del Dio<br />

vivente‖(Mt 16, 15-16). Chiede poi al cieco nato, che egli ha guarito: ―Credi tu nel Figlio<br />

dell‘uomo?‖. Il cieco risponde: ―Io credo, Signore‖(Gv 9, 35.38).<br />

In queste due risposte è contenuta la fede secondo il NT. E poi espressa nella sua<br />

forma più completa nelle parole che dice il discepolo Tommaso, dopo che Gesù risorto lo<br />

ha invitato a mettere il suo dito nel foro dei chiodi e la sua mano nella ferita del costato:<br />

―Mio Signore e mio Dio‖(Gv 20,28). Così la fede «cristiana» consiste precisamente nel<br />

credere interiormente e nel professare esteriormente che Gesù di Nazareth — un<br />

personaggio storico, nato a Betlemme al tempo dell‘imperatore Augusto, crocifisso e<br />

morto a Gerusalemme al tempo dell‘imperatore Tiberio — è Dio. La divinità di Gesù di<br />

Nazareth quindi è lo specifico della fede cristiana: chi non crede che Gesù è Dio, per<br />

quanto lo ammiri, ritenendolo un genio religioso, un insuperabile maestro di morale o<br />

anche l‘uomo in cui Dio si è manifestato in maniera unica, non ha la fede cristiana. In<br />

realtà, non c‘è nessuno che, conoscendo anche in maniera superficiale Gesù di Nazareth,<br />

quanto egli ha detto e quanto ha fatto, non provi per lui ammirazione e rispetto e non lo<br />

ritenga un uomo eccezionale, forse anche l‘uomo più straordinario apparso nella storia<br />

umana; e tuttavia ciò non basta per fare di questa persona un «cristiano». E infatti<br />

«cristiano» soltanto chi crede che Gesù è Dio.<br />

In conclusione, la fede cristiana è essenzialmente cristocentrica, nel senso che la<br />

persona di Gesù, Figlio di Dio incarnato, crocifisso e risorto, è il centro e il cuore della<br />

fede cristiana.<br />

Ma che cosa comporta il «credere in Cristo»? Anzitutto, la consapevolezza<br />

profonda che l‘uomo è peccatore, lontano da Dio e schiavo del peccato e delle forze del<br />

male, e che senza Cristo egli non può liberarsi dal peccato e andare a Dio; comporta, in<br />

secondo luogo, l‘opzione, la decisione personale di aderire a Cristo, Figlio di Dio e unico<br />

Salvatore degli uomini, affidandosi fiduciosamente alla persona di Cristo per essere da lui<br />

salvato e condotto a Dio. Perciò l‘atto di fede cristiana è rivolto essenzialmente alla<br />

persona di Cristo, che da colui che lo compie è creduto il Figlio di Dio e il Salvatore degli<br />

uomini. Indubbiamente il credere in Cristo comporta anche l‘accettazione di quello che<br />

egli dice, come parola di Dio, e di quello che egli compie, come opera di salvezza di Dio.<br />

Quello che però è caratteristico nella fede cristiana è che si crede nella parola e nell‘opera<br />

di Gesù, perché si crede nella sua persona: è infatti la sua persona che dà valore divino alle<br />

sue parole e alle sue opere. Questo carattere distingue Gesù dagli altri fondatori di<br />

religioni.<br />

Due autori del NT hanno maggiormente approfondito il mistero di Gesù e il<br />

significato della fede nella sua persona: sono Paolo e Giovanni. Certo, tutti i libri del NT

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