Un balcone sui balcani - Carote e Lilla

Un grosso pullman si ferma di fronte al porto di Kotor, e ne
scende un gruppo di turisti che si raduna presso la loro guida.
“Kotor è l'antica Cattaro,” inizia questa a narrare, “come avete
avuto modo di osservare durante il tragitto, si trova in fondo a
delle insenature che assomigliano molto ai fiordi norvegesi. Le
bocche di Cattaro sono il porto naturale più grande del Mar
Adriatico.
Cattaro è' una città molto antica e per molti secoli ha fatto parte
della repubblica di Venezia. La città è circondata da possenti
mura che arrivano fino alla cresta rocciosa, che la domina.
Sulla cima della collina si trovano i resti della fortezza di San
Giovanni. Le mura e la fortezza sono visitabili.
Per chi volesse cimentarsi nella salita, è bene sapere che essa
non è particolarmente ardua, ma conviene affrontarla quando il
sole non è ancora molto alto.”
Il gruppo, lasciato libero, oltrepassa le grandi porte e si
disperde in varie direzioni.
Irene, rimasta sola, inizia ad armeggiare con la sua macchina
fotografica, ma qualunque cosa provi a inquadrare nel suo
obiettivo, non ha mai la luce a favore.
Irritata, inizia a rimuginare tra sé:
“Ecco! La luce non è più buona. Siamo partiti troppo tardi, per
colpa di quel gruppo di romani che è sempre in ritardo. Anche
questa mattina a colazione ci hanno impiegato un sacco di
tempo.”
La donna guarda con aria infelice la piazza nella quale si trova.
Poi, tra i molti turisti che la riempiono, nota una figura che le
sembra di conoscere.
“Ma quello è Occhibelli, il ragazzo del traghetto! Ma è solo.
Dove sarà la ragazza che è con lui? Certo che sono così carini
insieme. Però lui ha l'aria del viaggiatore solitario.”
Senza perdere di vista Michele, la donna ritorna ai suoi
precedenti pensieri: “Avessi anche io il coraggio di viaggiare
da sola, come lui. Invece eccomi qui, costretta a subire i
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