Un balcone sui balcani - Carote e Lilla
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CIBO PER L’ANIMA<br />
“Si parte, Rade. Sei pronto?”<br />
“Il mio cuore è saldo. Dove si va?”<br />
“Ad Obod, nella vecchia capitale del Montenegro, subito dopo<br />
la metà del 1400. A far visita ad una madre”.<br />
6<br />
Solo un passo<br />
un respiro cosciente<br />
siamo arrivati.<br />
Il tempo prende a correre<br />
all’indietro intorno ai due,<br />
e corre, corre, fino al<br />
tempo scelto.<br />
<strong>Un</strong> regno nel dì dopo la<br />
festa, ecco cosa appare ai<br />
due supereroi, in volo<br />
sulla distesa di pini<br />
marittimi della costa<br />
montenegrina. E poi il<br />
palazzo reale e, all’interno, la regina madre, ad osservare il sole<br />
attraverso le cortine azzurre, che si dondolano alla brezza<br />
d’estate.<br />
“Il principe è tornato, finalmente”, pensa la regina. “Il suo<br />
ingresso in città, ieri, è stato stupefacente: con a tracolla<br />
quell’enorme macchina ... per scrivere, no, non per scrivere,<br />
per stampare! Da Magonza se l’è portata. E da solo!”<br />
“Questa macchina è cibo per l’anima.” Così ha detto. “Ci<br />
aiuterà a diffondere nel paese arte e conoscenza. E quando il<br />
cuore si ristora al tavolo di arte e conoscenza, si riesce perfino<br />
a riconoscere la voce degli angeli.”