TESI DES HAYES - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.
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quell’occasione si <strong>di</strong>ffuse la voce che don Ignazio fosse “morto oppresso a tal segno de debiti” che<br />
il capitolo turritano, nel timore <strong>di</strong> non ricevere ricompensa, si era rifiutato <strong>di</strong> accompagnare in<br />
processione il defunto 236 . Per lo stesso motivo anche i bottegai non vollero “somministrare le robe<br />
per li funerali senza seguita d’esser pagati”. Inoltre Bogino seppe che don Gavino aveva iniziato<br />
una “guerra” con la madre per il possesso dei feu<strong>di</strong>, visto che, morto don Antonio Ignazio senza<br />
stilare il testamento, questa si impossessò dei feu<strong>di</strong>. Come scrisse donna Angela al ministro, però,<br />
quelle “ciarle” erano solo “una sì nera calunnia”, perché lei li aveva occupati “unicamente per<br />
assicurar meglio in ogni tempo” alcuni suoi “beni dotali, coll’animo però sempre <strong>di</strong> cedere al […]<br />
figliuolo il possesso senza verun suo <strong>di</strong>scapito”, così come d’altronde fu 237 .<br />
Più in generale, per tutto il secolo le <strong>di</strong>spute che vedevano coinvolta la nobiltà si erano<br />
concentrate su <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tari all’interno dei casati e su questioni territoriali. Spesso le liti<br />
giu<strong>di</strong>ziarie venivano trascinate a lungo per via della lentezza dei magistrati. Proprio nell’aprile del<br />
‘69 il ministro lamentò la trascuratezza del vice-intendente generale Sanna Cossu per non aver<br />
ancora chiuso la causa intentata al fisco dal marchese de las Conquistas Francesco Vico, che dopo<br />
la morte della moglie si era visto sequestrare l'ere<strong>di</strong>tà della defunta 238 .<br />
Liti e <strong>di</strong>spute erano frequenti soprattutto nel capo <strong>di</strong> Sassari, dove in un clima <strong>di</strong> maggiore<br />
rivalità e conflittualità gli equilibri tra i signori erano molto più labili e aleatori, in balia <strong>degli</strong> eventi<br />
e delle pur minime variazioni patrimoniali e territoriali. Negli anni <strong>di</strong> Des Hayes troviamo il barone<br />
<strong>di</strong> Ittiri don Gerolamo Simò Ledà e Carillo, e la moglie donna Stefania Manca, ancora in lite presso<br />
la Reale U<strong>di</strong>enza coi marchesi <strong>di</strong> Putifigari, don Pietro Pilo Boyl, gentiluomo <strong>di</strong> Camera, e la<br />
consorte donna Caterina Angela Quesada. Alla base vi erano stati dei problemi <strong>di</strong> confini tra la<br />
baronia dei primi e il marchesato dei secon<strong>di</strong> 239 . Infasti<strong>di</strong>to dalle lungaggini giu<strong>di</strong>ziarie eccitate<br />
dalla baronessa <strong>di</strong> Ittiri che a suo <strong>di</strong>re faceva <strong>di</strong> tutto “per eternare sempre la lite”, il marchese Boyl<br />
ricorse al Supremo Consiglio per riavere quelle terre <strong>di</strong> proprietà familiare da lei “ingiustamente”<br />
usurpate 240 .<br />
236<br />
AST, Paesi, Sardegna, Lettere Sardegna, mazzo 13, inventariato, lettera del marchese della Planargia a Bogino, 17<br />
maggio 1770.<br />
237<br />
Ivi, 20 maggio 1770. Già a giugno il ministro scrisse a don Gavino e alla madre per complimentarsi del modo in cui<br />
avevano risolto la faccenda del debito e i problemi tra loro (AST, Paesi, Sardegna, Atti in partenza dalla Capitale,<br />
Corrispondenza coi Particolari, serie C, vol. 14, 13 giugno 1770).<br />
238<br />
AST, Paesi, Sardegna, atti in partenza dalla capitale, Corrispondenza con l'Intendenza generale, serie B, vol. 9,<br />
inventariato, 27 aprile 1769. La devoluzione delle terre della marchesa si ebbe il 30 giugno 1768.<br />
239<br />
La lite, intrapresa nel 1696 dalla proprietaria della baronia, la marchesa <strong>di</strong> Valdecalzana, aveva visto una svolta nel<br />
1723, quando si stipulò la transazione contestata ora dal marchese don Pietro.<br />
240<br />
AST, Paesi, Sardegna, Lettere Sardegna, mazzo 12, inventariato, lettera del marchese Boyl <strong>di</strong> Putifigari a Bogino,<br />
28 febbraio 1768.<br />
45