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TESI DES HAYES - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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italianizzazione dell’isola, favorita dall’innesto <strong>di</strong> docenti “forestieri” e dall’invio <strong>di</strong> testi <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o e<br />

manuali dalla terraferma 11 . “Non si tratta <strong>di</strong> una politica coloniale, come potrebbe essere letta<br />

semplicisticamente – precisa subito Ricuperati – ma piuttosto dell’estensione <strong>di</strong> un modello che lo<br />

Stato sabaudo aveva già applicato a se stesso, scegliendo l’italiano ed emarginando <strong>di</strong> fatto, anche<br />

in «terraferma», sempre più le aree <strong>di</strong> lingua francese” 12 .<br />

Di fatto le conseguenze <strong>di</strong> tutte queste scelte furono <strong>di</strong> portata incalcolabile: la “rivoluzione<br />

delle idee” che investì la società sarda avrebbe consentito alla classe <strong>di</strong>rigente locale <strong>di</strong> aprirsi alla<br />

cultura dei lumi 13 . Antonello Mattone e Piero Sanna hanno <strong>di</strong> recente analizzato proprio questi<br />

aspetti della politica culturale attuata con Bogino. Non può non colpire che negli anni Settanta del<br />

Settecento “la Sardegna inizia lentamente ad entrare, attraverso importanti opere <strong>di</strong> autori sia<br />

«forestieri» che sar<strong>di</strong>, nei circuiti culturali dei perio<strong>di</strong>ci, delle gazzette, delle accademie letterarie e<br />

scientifiche italiane, e talvolta europee” 14 .<br />

La più ampia prospettiva d’indagine suggerita da Ricuperati può quin<strong>di</strong> condurre a uno<br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong>o in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>schiudere nuove chiavi <strong>di</strong> lettura del rapporto tra la Sardegna e la sua<br />

dominante sabauda, uno <strong>stu<strong>di</strong></strong>o che tenga conto della realtà effettiva della periferia sarda e non<br />

consideri gli interventi imposti dall’alto nell’ambito <strong>di</strong> un rapporto tra ‘dominatori’ e ‘dominati’<br />

(tesi, ad esempio, sostenuta dalla storiografia <strong>di</strong> orientamento sar<strong>di</strong>sta). Per quanto caratterizzato da<br />

una peculiare fisionomia sociale e culturale che l’ha spesso connotato negativamente, l’universo<br />

isolano ci appare non solo ricettivo e permeabile alle novità boginiane, ma soprattutto in grado <strong>di</strong><br />

interloquire col ‘centro’ e instaurare con esso un proficuo rapporto <strong>di</strong>alettico.<br />

Da qualunque prospettiva la si analizzi, la politica boginiana rappresenta un interessante<br />

banco <strong>di</strong> prova su cui misurare alcune gran<strong>di</strong> tematiche tipiche della storiografia sull’Europa<br />

moderna: l’incidenza delle riforme assolutistiche, il grado <strong>di</strong> penetrazione dei lumi, l’emergere <strong>di</strong><br />

nuove sensibilità civili ed eventuali identità patriottiche.<br />

Siamo nella necessità <strong>di</strong> riconsiderare un rigido schema <strong>di</strong> rapporto tra centro e periferia, in<br />

cui la seconda è vista come marginale, controllata e sfruttata a vantaggio <strong>di</strong> un accentramento<br />

assolutistico delle decisioni politiche, <strong>di</strong> una verticalizzazione amministrativa e <strong>di</strong> un drenaggio <strong>di</strong><br />

risorse. Avvertiamo anche il bisogno <strong>di</strong> superare quelle interpretazioni che attribuiscono il<br />

fallimento dei progetti <strong>di</strong> modernizzazione all’eccessivo <strong>di</strong>rigismo dei funzionari piemontesi: in<br />

anni giovanili della loro formazione universitaria. Più che la scuola dei Gesuiti – conclude – valse per loro la personale<br />

riflessione critica fondata sull’esperienza professionale” (cfr. C. Sole, La Sardegna sabauda, cit., p. 111).<br />

11<br />

Come sappiamo, l’italiano <strong>di</strong>venne gradatamente la sola lingua ammessa nei tribunali, nelle scuole, nelle chiese, nella<br />

corrispondenza ufficiale.<br />

12<br />

G. Ricuperati, I volti della pubblica felicità, cit., p. 196.<br />

13<br />

A. Mattone, P. Sanna, Settecento sardo e cultura europea, F. Angeli, Milano 2007, p. 13 e sgg.<br />

14<br />

Ivi, cit., p. 36. Cfr. anche G.G. Ortu, Vent’anni dopo la Sardegna sabauda, in P.P. Merlin (a cura <strong>di</strong>), Governare un<br />

regno, cit., pp. 23-27.<br />

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