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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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sublimazione è stata per e da decenni la tentazione perversa degli<br />

psicoanalisti. <br />

[23] Quando l‟apparenza nasconde, maschera, camuffa, l‟essenza dei<br />

fenomeni, non siamo di fronte a una struttura di scissione – né dal lato<br />

<strong>del</strong> conoscibile né da quello <strong>del</strong>la facoltà di conoscere – bensì a una<br />

menzogna attiva: qualcuno mente. <br />

[24] Si tratta di un accadere. Ho spesso sottolineato l‟espressione freudiana<br />

psychisches Geschehen, accadere psichico, o d‟anima. “Aldilà” ha il<br />

significato di un accadere, che è anche facoltà. <br />

[25] Esiste anche il caso <strong>del</strong>la creazione di legge di moto là dove non si dà<br />

alcuna legge naturale: è il caso <strong>del</strong>l‟attrattiva sessuale, in assenza nella<br />

natura di qualsivoglia causalità naturale di una tale attrattiva. <br />

[26] Posto che le si possano ancora considerare <strong>del</strong>le leggi: noi parliamo<br />

infatti di usurpazione (è il caso <strong>del</strong> cosiddetto “superio”, sia esso<br />

inibitorio o istigatorio). <br />

[27] È questa ignoranza il limite che le fa scienza (in questa ignoranza si<br />

associano alle scienze <strong>del</strong>la natura anche logica e matematica). Ecco<br />

perché la nostra scienza non può che essere un‟altra scienza, per la<br />

quale rivendichiamo il nome “Psicologia”, e perché ogni progetto di<br />

Psicologia costruito sul mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>le altre scienze non solo è votato al<br />

fallimento ma – è questo il fatto grave – vota al fallimento i soggetti<br />

che gli si affidano. <br />

[28] Abbiamo sempre sottolineato che si è questa la scoperta di Freud<br />

designata dalla parola Trieb, tradotta con “pulsione”. <br />

[29] I moti di cui si tratta sono determinati nel loro numero. Essi sono<br />

quelli che in Freud hanno nome “pulsioni”, la lista dei quali noi<br />

riconosciamo giungere a quattro, tutti con preciso riferimento<br />

corporale: 1. il moto <strong>del</strong> trattenere-alienare l‟oggetto, primitivamente<br />

detta pulsione anale, 2. il moto <strong>del</strong> mangiare, o pulsione orale, 3. il<br />

moto <strong>del</strong> vedere, o pulsione scopica, 4. il moto <strong>del</strong> parlare, o pulsione<br />

fonica. Su quest‟ultima ci siamo diffusi in altre pagine. Non c‟è agire<br />

che non abbia come sua legge la legge di questi moti (o l‟ostilità a<br />

essa). <br />

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