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Bilancio Sociale 2009 - ATC Torino

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Le proposte per il futuro<br />

Le disposizioni normative introdotte dalla Legge Finanziaria 2010 (Legge<br />

23.12.<strong>2009</strong> n. 191 e successive modifiche introdotte dalla Legge n.42/2010 convertita<br />

con modifiche nel D.L. n.2/2010) prevedono la “… soppressione dei consorzi di<br />

funzioni tra gli enti locali, facendo salvi i rapporti di lavoro a tempo indeterminato<br />

esistenti, con assunzione delle funzioni già esercitate dai consorzi soppressi e delle<br />

relative risorse e con successione ai medesimi consorzi in tutti i rapporti giuridici e<br />

ad ogni altro effetto”.<br />

Il C.I.T è, come visto, un consorzio di servizi istituzionali e non già un consorzio di<br />

funzioni. La normativa vigente non prevede la funzione di “Edilizia residenziale Pubblica”,<br />

bensì il servizio con ad esso correlato un patrimonio immobiliare, non previsto<br />

invece nel trasferimento di funzioni dai comuni ai consorzi. Escludendo pertanto la<br />

perentorietà della normativa, che produce effetti in concomitanza con il primo rinnovo<br />

del consiglio di amministrazione successivo al 1° gennaio 2011, occorre analizzare<br />

le diverse opzioni a disposizione del Consorzio per i possibili orientamenti.<br />

La strategia perseguibile più aderente ai fini istituzionali dell’Ente Consorzio potrebbe<br />

essere quella di riorganizzare il C.I.T. , eventualmente riallargando il numero<br />

degli aderenti, proponendo una nuova linea gestionale/societaria di attività , peraltro<br />

in coerenza con il “Programma Casa: 10.000 alloggi entro il 2012” della Regione<br />

che sollecita una politica attuativa di intervento ed erogazioni di contribuiti per<br />

il rilancio dell’edilizia sovvenzionata ed agevolata.<br />

Pur essendo la proposta in qualche modo provocatoria e difficilmente realizzabile<br />

allo stato attuale, non è comunque da sottovalutare la potenzialità economica<br />

del consorzio che, come ampiamente descritto nelle precedenti sezioni, produce<br />

annualmente un utile superiore al milione di euro. L’ipotesi di nuovi investimenti,<br />

nuove attività di progettazione e costruzione grazie al reimpiego degli avanzi di<br />

amministrazione accumulati negli anni, potrebbero dunque essere un interessante<br />

spunto di riflessione per delineare un nuovo futuro del C.I.T.<br />

Al momento però la stessa continuità di funzionamento e deliberativa del CIT, e ancor<br />

di più l’innesco di nuova progettualità, almeno per quanto attiene al suo Consiglio<br />

di Amministrazione, si scontrano con le nuove disposizioni introdotte dalla<br />

Legge 30.7.2010 n.122 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di<br />

competitività economica”, che stabiliscono, all’art.5 comma 7, : “…Agli amministra-<br />

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