LA PREISTORIA - Cortebue.it

Ricostruzione dell’accampamento dei cacciatori
nomadi del Mesolitico rinvenuto all’Alpe Veglia
(da Summo Plano)
IL MESOLITICO (8200-6000 A.C.)
Per individuare l’inizio della frequentazione
umana delle conche alpine d’alta quota lungo
l’itinerario del Sempione bisogna risalire al
Mesolitico (circa 8200-6000 a.C.).
Dopo l’ultima fase glaciale (Dryas III – 9000-8200
a.C.) la calotta di ghiaccio che serrava la catena
alpina incomincia a ritirarsi lasciando libere
praterie d’alta quota che diventano l’habitat
preferito dei grandi erbivori, mentre nella piana si
diffonde progressivamente la foresta che
sostituisce le fasce steppiche pedemontane.
Gruppi di cacciatori nomadi organizzano così battute stagionali, sfruttando per le armi il
quarzo locale, per ricavare scorte di carne (conservata per essiccazione ed
affumicamento) da portare sul fondo valle per la sopravvivenza delle tribù nella stagione
fredda.
Armi e strumenti in cristallo di rocca pertinenti
all’equipaggiamento dei cacciatori mesolitici
dell’Alpe Veglia (da Summo Plano)
Questa fase è documentata dal sito dell’Alpe Veglia, dove è stato individuato, in località
Cianciavero, un accampamento stagionale di cacciatori nomadi che, per fabbricare
armi e strumenti di lavoro, utilizzavano il locale cristallo di rocca.
Riproduzioni dei reperti preistorici ritrovati all’Alpe Veglia
(esposizione presso il Centro Visite del Parco Veglia-
Devero a Varzo)