LA PREISTORIA - Cortebue.it
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Domodossola, Sacro Monte Calvario, la<br />
casa di Stockalper,<br />
oggi sede dell’Ente Riserva<br />
STOCKALPER A DOMODOSSO<strong>LA</strong><br />
Dopo qualche tempo, trascorso rinchiuso nel suo<br />
Palazzo di Briga, deluso dallo scarso coraggio<br />
dimostrato da alcuni suoi amici, decise di andare in<br />
esilio volontario a Domodossola dove poteva<br />
contare su un rifugio sicuro, grazie anche al dir<strong>it</strong>to di<br />
c<strong>it</strong>tadinanza, acquis<strong>it</strong>o vent’anni prima per i suoi<br />
mer<strong>it</strong>i e benemerenze verso il borgo e l’intera<br />
Ossola, ed esteso alla sua discendenza. Inoltre, con<br />
lungimiranza, e grazie all’appoggio di alcuni<br />
collaboratori a Simplon-Dorf e a Gondo, aveva<br />
trasfer<strong>it</strong>o molto del suo denaro a Domodossola ed a<br />
Milano, garantendosi un sostentamento che gli<br />
avrebbe permesso un soggiorno dign<strong>it</strong>oso.<br />
Si racconta che alla partenza da Briga fosse accompagnato da un numero tale di amici<br />
armati da far invidia alla scorta di un re, e che il passaggio al Sempione fu un trionfo; sulla<br />
strada, infatti, fu accolto con tutti gli onori da coloro i quali avevano vissuto con il trans<strong>it</strong>o<br />
delle merci da lui organizzato o sulle sue miniere. Raggiunse Simplon-Dorf, dove ormai<br />
poteva considerarsi al sicuro, prima che i suoi nemici potessero sapere della sua<br />
partenza, e comunque, la spedizione contro di lui che fu organizzata in segu<strong>it</strong>o, ebbe un<br />
es<strong>it</strong>o fallimentare. Dopo una sosta a Gondo, nel suo castello, ed una a Trasquera, dove<br />
possedeva molti beni, entrò in Domodossola accolto dagli amici ossolani, tra i quali<br />
Matteo Capis. Da qui continuò a gestire i suoi affari, facendosi aiutare, per quanto<br />
riguarda la zona al di là delle Alpi, dal figlio rimasto in patria. Il barone poteva beneficiare<br />
della protezione del governo spagnolo di Milano al quale aveva inoltrato, insieme alla<br />
domanda formale di protezione, anche una difesa della sua attiv<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica, pertanto<br />
l’ingiunzione proveniente dal Vallese di rientrare in patria entro sei mesi cadde nel vuoto.<br />
I nemici, nel frattempo, iniziarono una campagna denigratoria nei suoi confronti tanto da<br />
arrivare a produrre un manifesto in cui si elencavano 32 capi di imputazione (24<br />
novembre 1679), per giustificare il loro operato davanti al popolo; alcune spie, invece,<br />
riportavano in Vallese notizie sui presunti preparativi di guerra da parte del barone.<br />
Stockalper, stimato dal conte V<strong>it</strong>aliano Borromeo, che aveva i suoi domini nell’Ossola<br />
Inferiore e lungo le sponde del Lago Maggiore, ottenne non solo asilo pol<strong>it</strong>ico ma, nel<br />
1679, poté fregiarsi anche della c<strong>it</strong>tadinanza di Milano.