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LA PREISTORIA - Cortebue.it

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L’iscrizione Tinco Mocco a Crevoladossola<br />

Apografo dell’iscrizione di Crevoladossola<br />

(da Summo Plano)<br />

<strong>LA</strong> DEDICA A TINCO MOCCO<br />

Poco a monte del ponte di Crevola la strada<br />

seguiva la roccia in posizione più bassa<br />

dell’attuale, approf<strong>it</strong>tando di una zona di erosione<br />

naturale che formava quasi una galleria. All’interno<br />

di essa ancora oggi si legge, parzialmente alterata<br />

da sciagurate ripassature con scalpelli d’acciaio,<br />

la dedica Tinco Mocco [votum solv<strong>it</strong>]. Si tratta dello<br />

scioglimento di un voto, legato verosimilmente alle<br />

difficoltà ed ai pericoli del viaggio, e si adatta<br />

bene alla s<strong>it</strong>uazione di chi, dopo aver completato<br />

il tratto più impervio della traversata alpina,<br />

intravede il fondovalle.<br />

La datazione dell’iscrizione è probabilmente<br />

intorno al I secolo d.C., sulla base delle<br />

caratteristiche delle lettere, anche se con margini<br />

di incertezza. Il secondo termine del testo può<br />

essere spiegato in due modi: o si tratta del<br />

dedicante, al nominativo (Moccone, nome ben attestato nell’onomastica locale e legato<br />

al nome celtico del cinghiale, simbolo di furore e coraggio guerriero) o si tratta della resa<br />

al dativo in latino di un appellativo Moccus che trasl<strong>it</strong>tera il nome del<br />

dio-cinghiale celtico, raffigurato sulle spade degli Insubri e cui era sacra la c<strong>it</strong>tà di<br />

Mediolanum (Milano). Nel primo caso Mocco è colui che scioglie il voto, nel secondo è la<br />

divin<strong>it</strong>à locale cui viene assimilato per scrupolo religioso il dio “straniero” oggetto della<br />

devozione personale del dedicante.<br />

Particolare è nella dedica di Crevola la menzione del dio Tincus. Si tratta dell’antico dio<br />

germanico Thing, paragonabile a Marte, che sarà nei testi m<strong>it</strong>ologici successivi defin<strong>it</strong>o<br />

con l’appellativo Thur, dio dei giuramenti e degli armati riun<strong>it</strong>i in assemblea. Nel mondo<br />

celtico un ruolo analogo era svolto da Toutates. Confrontabile a questa iscrizione è la<br />

menzione del dio come Marte Tincsus insieme alle sue due dee Alaisiagae<br />

accompagnatrici, Beda e Fimmilena, negli altari del santuario circolare dei legionari della<br />

popolazione germanica dei Tuihanti, originari della Frisia (odierna Twente), a Housesteads<br />

(Borcovicium) presso il Vallo di Adriano. L’iscrizione è del periodo di Alessandro Severo<br />

(222-235).

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