LA PREISTORIA - Cortebue.it

L’ASCESA DI STOCKALPER
Stockalper si occupava, in particolare,
di trasporto merci sul passo del
Sempione e scortava i cortei di nobili
durante i loro spostamenti, avendo
ottenuto, nel 1634, l’appalto dei trasporti.
Con un’accorta politica di alleanze
internazionali, che ne fece ben presto il
più influente uomo politico del Vallese,
costruì una rete di relazioni che
abbracciò tutta l’Europa. I suoi lunghi
viaggi gli permisero di stringere relazioni con le grandi imprese commerciali, dalla
Spagna alle Fiandre.
La grande abilità di Stockalper fu quella di saper sfruttare la crisi dovuta alla guerra dei
Trent’anni che mise in difficoltà i traffici commerciali lungo i passi retici; egli seppe volgere
a proprio favore le rivalità franco-spagnole, dirottando sul Sempione il commercio del
sale nel Vallese e facendolo crescere. Fu, infatti, abilissimo nel tenere in scacco le rivali
cancellerie di Milano e di Parigi, sfruttando la posizione strategica del Vallese per far
aumentare le concessioni di sale dalla Lombardia.
Possedeva non solo il monopolio di transito, ma anche quello legato al commercio di
lumache, trementina e aveva acquistato anche il monopolio del sale (nel 1648), per
questo motivo a lui si attribuiscono la proprietà di diverse soste, magazzini per il sale,
alloggi, vaste proprietà terriere nella regione del passo, da Briga fino a Gondo.
Costituito un piccolo impero economico iniziò a prestare denaro a vari nobili e personalità
politiche anche italiane, inoltre, disponeva di un contingente di mercenari. La crisi
economica del 1675, dovuta ad un peggioramento climatico che fece perdere numerosi
raccolti, rese possibile un grande incremento del suo capitale in quanto parecchi debitori
vallesani dovettero cedergli i propri terreni e le proprietà, continuando poi a coltivarli
come affittuari.
Il sentiero Stockalper
Le sue doti diplomatiche, alle quali si è già accennato, lo fecero brillare negli incarichi
pubblici a lui affidati ed i numerosi riconoscimenti arrivarono a farlo accedere al Consiglio
della Confederazione e nel 1670 ad essere nominato Gran Balivo della Repubblica del
Vallese, come già il bisnonno Piero.