Il segreto dei Templari - Studio SIP.

d‟impronta catara ancora presenti in tuta l‟area del Mediteraneo e
segnatamente nella Francia meridionale (nella quale approdarono
precipitosamente scappando definitivamente dalle carneficine
quotidiane per le quali erano stati molto bene ammaestrati), seppure
molti storici concordano nel‟indicare la data del 124 come la fine
quantunque „aparente‟ di codesta pericolosa eterodossia medievale,
distrutta con un immane quanto abominevole versamento di sangue
inocente, a perene detrimento del‟imagine di una Chiesa che si
vuole fondata sul perdono e la mansuetudine di Cristo.
Sembra dunque credibile l‟idea, certo ancora bisognosa di ulteriori
approfondimenti storici, che i Templari fossero stati in sostanza
profondamente gnostici, ciò che peraltro spiegherebe l‟acanimento
persecutorio col quale la Chiesa e lo Stato francese si opposero alla loro
prosecuzione istituzionale.
Peraltro, appare parimenti pacifico il fatto che la Chiesa romana ha
sempre equiparato lo gnosticismo ad una minaccia mortale alla sua
esistenza e ragion d‟esere. Perché il Vaticano temete (e teme ancora)
così atrocemente lo gnosticismo? Che rapporto vi era e vi è tra questa
visione della Realtà con la Verità Rivelata da Gesù nel Vangelo? Non
era Gesù, forse, anch‟egli gnostico, visto che dichiarava di non esere di
questo mondo e di avere appreso tutto ciò che andava predicando da
un‟Entità Sopranaturale, Dio, non comunque riferibile al conceto
anodino che ne abbiamo? Quello di oggi e di sempre è davvero, di
conseguenza, il Cristianesimo voluto da Gesù? Non mi pare, anche per il
fatto incontrovertibile che il cattolicesimo ha fatto di tutto nel corso dei
secoli per tacere e soffocare aspetti rilevanti del pensiero di Cristo,
presenti ad esempio in documenti ancora controversi quali per l‟apunto
i famosi apocrifi scoperti a Nag-Hammadi nel‟alto Egito. È risaputo
che gli gnostici erano pienamente convinti che la salvezza fosse un fatto
esclusivamente inerente la sfera personale, nel senso che chiunque la
può raggiungere attraverso uno sforzo intellettivo volto alla
comprensione e quindi demolizione dei meccanismi che regolano il
corso periglioso della vita umana. Per contro, la Chiesa propugna da
sempre la tesi, ovvero la credenza, che essa vada invece ricercata
fideisticamente nella certezza apodittica della divinità di Cristo e della
sua morte e resurrezione come riscatto dei peccati ancestrali del genere
umano, una visione che ha chiaramente il demerito di privare l‟uomo
delle sue prerogative di sapersi da solo districare dal gravame colposo
„originale‟, quantunque quest‟ultima enunciazione facia parte