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Il segreto dei Templari - Studio SIP.

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di Gesù, un‟informazione altamente pericolosa in grado di destituire di<br />

qualsiasi fondamento l‟autorità e dignità dela Catedra di Pietro.<br />

Aveva appena finito di leggere quanto precede, allorché lo vidi<br />

scoppiare a piangere, maledicendo chi gli aveva propinato simile<br />

documento e pentendosi di avermelo rivelato, mettendo così in serio<br />

pericolo anche la mia incolumità fisica.<br />

Dopo apena due giorni da quel‟incontro, veni a sapere con un tufo<br />

al cuore che Padre Solfini era stato trovato impiccato nella stessa<br />

sagrestia nella quale ci eravamo parlati, di sicuro ucciso da sicari spietati<br />

e senza scrupoli. <strong>Il</strong> piccolo scrigno chiuso a chiave nel quale il poveretto<br />

aveva riposto il documento „proibito‟ era stato chiaramente forzato con<br />

la sua conseguente asportazione e quindi sparizione.<br />

Giorni e mesi di indagini non approdarono ad alcuna conclusione. Io<br />

stesso venni interogato ma mi limitai a dire che l‟incontro sucitato<br />

avvenuto con la vittima non era da ritenersi un fatto degno di nota<br />

perché rientrava nel‟asoluta normalità visto il nostro pluridecenale<br />

rapporto di affetto e di amicizia.<br />

Dopo comunque alcune settimane, a conferma che la mia persona era<br />

entrata definitivamente dentro il mirino di non meglio specificabili<br />

potentati religiosi e politici, mentre camminavo da solo in mezzo alla<br />

folla di una delle vie principali di Roma, fui misteriosamente avvicinato<br />

da un individuo vestito di nero, il quale, senza palesarmi le sue<br />

generalità, mi chiese scuro in volto di stare in silenzio e di ascoltare<br />

attentamente quanto aveva da dirmi. La sua aria corrucciata e i suoi<br />

lineamenti oltremodo tirati mi colpirono fin nei precordi. Pensai<br />

istintivamente al sicario di Padre Solfini. Forse, mi venne in mente, era<br />

venuto per completare l‟opera. In ogni caso aveva scelto luoghi e tempi<br />

inadatti allo scopo; probabilmente, come capii ben presto, si trattava<br />

solo di un avvertimento. Appariva assai indeciso e confuso, si guardava<br />

a destra e a sinistra quasi temesse qualche brutta sorpresa, e assicuratosi<br />

che nesuno poteva intralciare il suo compito, mi susurò al‟orechio<br />

per non farsi sentire dai numerosi astanti che era giunto il momento di<br />

scegliere, di abbandonare definitivamente le mie velleità intellettuali, di<br />

non indagare più sulla questione templare e infine che sarebbe stato per<br />

me assai vantaggioso rientrare nel‟ovile dela più vuota quotidianità<br />

universitaria. Se non era una minaccia, poco ci mancava, ragion per cui<br />

tentai in qualche modo di approfittare di una sua repentina disattenzione<br />

cercando di interogarlo mentre di proposito m‟incaminavo verso il<br />

più vicino posta di polizia. Ma l‟altro comprese appena in tempo le mie<br />

intenzioni e si dileguò letteralmente scappando tra la folla, proprio

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