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Il segreto dei Templari - Studio SIP.

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Quando arrivammo a Ventimiglia erano circa le sette del mattino.<br />

Feci come consigliatomi e comprato il biglietto poco dopo salii sul treno<br />

Parigi-Roma, che sopraggiunse appena cinque minuti dopo che mi ero<br />

salutato con le due enigmatiche apparizioni, un tempismo veramente<br />

incredibile.<br />

Arrivato nella capitale, dopo avere abbracciato mia moglie e i miei<br />

figli ed avere pianto insieme (ricordavano ancora il messaggio della<br />

notte precedente che avevano giudicato assai pregiudizievole per la mia<br />

sopravvivenza), verso le cinque di pomeriggio mi diressi verso la sede<br />

del Circolo Esoterico e consegnai nelle mani del dottor Vilagio quanto<br />

inviatogli dallo sfortunato Lauret.<br />

Gli raccontai per sommi capi quanto era successo e qui il Direttore si<br />

disse molto allarmato. Potevano accadere ora cose terribili, mi disse, era<br />

meglio che per almeno un mese non mi facessi più vedere in giro.<br />

L‟indomani matina, sula pagina degli Esteri, lesi sul giornale un<br />

breve trafiletto che raccontava allusivamente ed erroneamente della mia<br />

impresa notturna nelle campagne di Rennes Le Chateau. Si parlava<br />

vagamente di un fuggitivo che aveva ingaggiato un conflitto a fuoco con<br />

alcuni poliziotti della gendarmeria del piccolo paese del sud della<br />

Francia.<br />

Dopo qualche giorno fui convocato dalla locale Questura per<br />

rispondere delle imputazioni mossemi di fuga illegale e non autorizzata<br />

dal‟albergo di Rennes Le Chateau. <strong>Il</strong> Ministro degli Esteri francese,<br />

mi disse il Commissario, aveva presentato una dura protesta<br />

al‟omologo italiano ed esigeva notizie dettagliate in merito allo scopo<br />

vero della mia missione. Io logicamente tacqui il particolare <strong>dei</strong><br />

documenti segreti consegnatimi da Lauret e fatti recapitare al dottor<br />

Vilagio e mi difesi dicendo che non avevo commesso alcunché di male,<br />

mi ero allontanato dal‟albergo perché avevo sentito un bisogno<br />

insopprimibile di abbracciare i miei familiari e pertanto avevo deciso di<br />

abbreviare il soggiorno per soddisfarlo immediatamente seppure in una<br />

maniera cosi sciocca e poco ortodossa.<br />

Ad ogni modo, l‟articolo che avevo preparato fu pubblicato nei tempi<br />

e con le modalità concordate e seppure siglato con uno pseudonimo<br />

scatenò contro l‟estensore sotoscrito (del quale si chiedeva l‟imediata<br />

individuazione) una diatriba furiosa che si trascinò per almeno una<br />

ventina di giorni, finché qualcuno non decise che era giunto il momento<br />

propizio di presentare il conto al Giornale presso cui era stato stampato.<br />

<strong>Il</strong> Giornale in sostanza vene chiuso e l‟editore arestato. Questi rivelò a<br />

quanto pare il nome di Vilagio quale mallevadore occulto della

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