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avvolto da un mantello nero mi passò accanto rumorosamente,<br />
emettendo come un grido di collera diabolica; non vi era dubbio,<br />
qualcuno era venuto a conoscenza <strong>dei</strong> miei propositi notturni e si stava<br />
adoperando in tutti i modi per trovarmi. Quando vidi che si era<br />
allontanato abbastanza per consentirmi un piano di depistaggio, scattai<br />
dal tronco e presi una direzione ad angolo retto, verso nord, rispetto al<br />
suo tragitto. Così però ritardavo di molto il raggiungimento<br />
del‟obietivo, ma non c‟era altra scelta e così mi inerpicai per una<br />
scoscesa landa di terra deserta e poco dopo individuai una congrua<br />
cavità entro cui decisi di far pasare almeno un‟ora per inquadrare<br />
meglio la situazione e verificare se il cavaliere era solo oppure<br />
accompagnato da altre sinistre inconcepibili figure.<br />
Alla fine, quando ritenni che non vi era più pericolo perché<br />
tut‟intorno ritornò a dominare incontrastato il deserto e il silenzio più<br />
profondi, uscii piano dal mio nascondiglio e aggiustai al massimo la<br />
mira delle mie audaci intenzioni. Ritornai dunque sui miei passi e<br />
cominciai letteralmente a trottare, saltuariamente comunque fermandomi<br />
per evitare imprevisti.<br />
Giunsi finalmente a poche centinaia di metri dal tenebroso sito verso<br />
cui ero diretto e feci volteggiare la testa in tutte le direzioni. Inquadrai<br />
su un‟alta colina le vestigia di un Castelo templare ridoto ormai ad un<br />
rudere e proprio a due passi un pauroso menhir che s‟inarcava nel cielo<br />
per qualche metro a formare nelle tenebre come una sorta di croce dalle<br />
braccia oblique, dalle cui estremità sembravano dipartirsi delle esilissimi<br />
stalattiti, forse a simboleggiare il sangue delle mani trafitte di Cristo.<br />
Col binocolo tascabile riuscii infine a scovare il sito tanto desiderato:<br />
una grotta di ampie dimensioni scavata forse artificialmente, la quale,<br />
dalle mie informazioni, avrebbe dovuto introdurre in un lungo tunnel. Si<br />
tratava in sostanza del‟Ingreso. Non sapevo a questo punto come<br />
continuare la ricerca, avvicinarmi oltre mi poteva costare molto caro;<br />
pensando alla storia romana, mi sembrò di essere sul punto di<br />
attraversare il Rubicone, pertanto stetti alcuni lunghi minuti a meditare<br />
sul da farsi. La mia mente fu presa immediatamente dal ricordo della<br />
mia cara moglie e <strong>dei</strong> miei amatisimi figli, l‟unico vero tesoro che<br />
posedevo in questo fosco pianeta e l‟unico che avrei dovuto preservare.<br />
Istintivamente, senza pensarci un secondo, estrassi il piccolo cellulare ed<br />
inviai un mesagio ala mia famiglia: “Sto bene, sono in aperta<br />
campagna, sono ad un paso dal scoprire l‟inefabile.”<br />
Non l‟avesi mai fato! L‟aparentemente insensibile batito del<br />
telefonino a quanto sembra fu percepito subito dai Guardiani. Col