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Il segreto dei Templari - Studio SIP.

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quando mancavano pochi pasi al‟ingreso dela sede nela quale<br />

volevo condurlo per farlo arrestare. Suonai comunque lo stesso il<br />

campanello e denunciai la vicenda, chiedendo che s‟indagase a fondo<br />

sul‟identità del personagio e sui suoi mandanti oculti. Mi fu risposto<br />

che la cosa non era poi tanto grave da meritare indagini di sorta, poteva<br />

trattarsi del solito fanatico metropolitano più o meno manovrato.<br />

Ad ogni modo, le mie paure non erano poi tanto campate in aria,<br />

poiché, nel giro di pochi giorni da quest‟ultimo evento, al‟improviso<br />

mi fu sottratta definitivamente e senza appello la cattedra universitaria, i<br />

miei colleghi mi abbandonarono al mio destino e in pratica fui gettato<br />

sul lastrico.<br />

<strong>Il</strong> Preside della Facoltà di mia competenza, in un colloquio a<br />

quatr‟ochi da me richiesto, si limitò a comunicarmi in un linguagio<br />

asciutto quanto già avevo appreso in via ufficiosa. Alla mia precisa<br />

domanda se vi fosse il fondato sospetto che qualcuno avesse fatto<br />

pressioni su di lui per indurlo ad una simile drastica soluzione, restò<br />

muto come un pesce e si limitò ad abbracciarmi calorosamente, un<br />

atteggiamento che, se da un lato denotava una sincera testimonianza<br />

d‟afeto (del resto eravamo da tempo in otimi raporti profesionali se<br />

non proprio amicali), dal‟altro comunque sotolineava in maniera<br />

inequivocabile la sua assoluta impotenza per una decisione della quale<br />

sembrava del tutto irresponsabile.<br />

In un estremo quanto tardivo tentativo di riannodare i rapporti con le<br />

autorità universitarie, religiose e politiche della Capitale, scrissi ed<br />

inviai decine e decine di lettere di scuse generiche, chiedendo al<br />

contempo con forza che venise riconsiderata l‟asurda estromissione<br />

dal mio ufficio, ma tutto sembrò cadere nel dimenticatoio, nessuno<br />

rispose alle mie suppliche ed io rimasi solo come non lo ero mai stato.<br />

Gli eventi come ben si vede stavano precipitanto quasi a mia insaputa.<br />

Per paura d‟incapare in qualche incidente a questo punto da prevenire,<br />

uscivo di casa molto di rado e solo per recarmi nel vicino Bar a qualche<br />

decina di metri dala mia abitazione, al‟interno del quale andavo ogni<br />

tanto a sorseggiare un boccale di birra rimuginando sui significati degli<br />

ultimi avenimenti; e fu proprio al‟interno di questo locale che un<br />

giorno, mentre come al solito stavo consumando la solita bevanda, ebbe<br />

luogo l‟enesimo incontro fortuito, stavolta però con un simpatizante<br />

inateso. Si tratava al‟aparenza di un uomo sui quarant‟ani, che con<br />

modi gentili mi chiese se poteva sedersi al mio tavolo. Io lo guardai<br />

sbigottito, restando per un momento indeciso sul da farsi. Gli chiesi<br />

quindi chi fosse e a che cosa era dovuto questo interessamento, al ché

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