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Come tutte le ricorrenze, anche il decennale di questo Centro di ricerca e formazione ad alta tecnologia nelle scienze biomediche - che per la prima volta ha visto riunirsi in seduta straordinaria il Senato Accademico in questa Sede - ci rafforza nell’impegno a corrispondere degnamente, anche in futuro, alla storia grande e provvidenziale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il prestigio e l’autorevolezza che l’intero Paese oggi riconosce all’Ateneo dei cattolici italiani, dipenderanno, nei prossimi anni, anche da ciò che sapremo e vorremo fare qui, su questa collina dove dieci anni fa il Santo Padre non volle benedire solo una pietra, ma anche, e soprattutto, la comune volontà di mettere la ricerca scientifica al servizio dell’uomo. In quella festosa e solare domenica, sulla collina boscosa di Monte Vairano, il prof. Adriano Bausola (che fu, insieme al dott. Antonio Cicchetti e al prof. Francesco Crucitti, fra i principali promotori di questo ambizioso progetto), ricordava che la formazione dei giovani, la ricerca scientifica e l’assistenza sanitaria sono tra «le essenziali funzioni proprie di una università». E tanto più lo sono per una Università Cattolica. «Con la Sua benedizione – aggiunse il prof. Bausola, rivolgendosi al Santo Padre – questa nuova opera della nostra Università viene posta sotto la protezione di Nostro Signore, e riceve un mandato, cui non dovrà venire meno, di fedeltà ai doveri umani e cristiani della solidarietà verso chi soffre, e dell’amore disinteressato per la verità. È quanto abbiamo iniziato a fare in questi anni ed è, soprattutto, quanto continueremo a fare per il bene di Campobasso e dell’intera, generosa terra molisana”. Subito dopo ha preso la parola il Direttore Amministrativo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile del progetto del Centro di Ricerca e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche, dott. Antonio Cicchetti. “ Dieci anni fa, ha ricordato il Direttore, quando il Santo Padre Giovanni Paolo II in visita al Molise pose la prima pietra di questo Centro, su questa collina c’era un bosco di querce con una radura predisposta per l’atterraggio dell’elicottero. All’interno della pietra, che è nell’atrio, fu deposta e mu- L’intervento del Magnifico Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, prof. Lorenzo Ornaghi. rata una pergamena in ricordo dell’evento con i nomi delle Istituzioni e delle persone che erano presenti e che si impegnarono formalmente, con quel gesto, a portare a compimento l’opera. Le Istituzioni che allora erano presenti, sono qui anche oggi a constatare che l’impegno assunto è stato mantenuto e la presenza dei rappresentanti di queste Istituzioni conferma le attese riposte in questo Centro per le ricadute assistenziali, di ricerca e di formazione che erano alla base della sua ideazione e che contribuiscono oggi allo sviluppo della Regione Molise. Il Card. Giovanni Battista Re dieci anni fa era presente, al seguito del Santo Padre, come Sostituto alla Segreteria di Stato e ha accettato con entusiasmo il nostro invito, ad essere presente oggi, dimostrando anche con COMUNICARE 9 questo gesto l’affetto che ha verso l’Università Cattolica e di questo lo ringrazio”. Il dott. Cicchetti ha ringraziato vivamente Mons. Armando Dini “ che ci segue e ci assiste con tanta benevolenza e pazienza”. Ha poi salutato i Vescovi della Regione e Sua Ecc.za Mons. Ettore Di Filippo “ che dieci anni fa come Arcivescovo della Diocesi di Campobasso-Bojano ha accolto il Santo Padre”. I ringraziamenti “ al Ministro della Salute, prof. Girolamo Sirchia, che con la sua presenza dimostra con quale attenzione segue il nostro lavoro - noi cercheremo di non deluderlo - e al Ministero dell’Università, che pure tanto ha contribuito per la realizzazione di questo Centro. Un caloroso saluto lo ha rivolto al Presidente della Regione Molise On.le Angelo Michele Iorio e attraverso lui ha ringraziato l’Istituzione Regione con tutti i Presidenti, Assessori e Consiglieri, “ che in questi anni hanno accompagnato la realizzazione e l’attivazione di questo complesso” ; al Comune e alla Provincia di Campobasso rappresentati dal Sindaco dott. Giuseppe Di Fabio e dal Presidente prof. Augusto Massa, “ che hanno sempre dimostrato attenzione e dato supporto all’iniziativa”. Il Direttore ha poi rivolto un particolare saluto al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, prof. Enrico Garaci e al Magnifico Rettore dell’Università del Molise prof. Giovanni Cannata che “ tanti anni fa ci ospitò per presentare il nostro Centro, e un cordiale benvenuto a tutti i Presidi
delle Facoltà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che hanno tenuto oggi in questa sede una seduta del Senato Accademico; è un evento quasi storico per la nostra Università e grazie ai colleghi e ai professori delle Sedi di Milano, di Piacenza e di Roma che hanno voluto condividere questa giornata. Un ringraziamento cordiale va a tutti coloro che hanno contribuito con il loro intelletto, con il loro lavoro a realizzare l’Opera: ai progettisti, ai collaudatori, alle imprese, ai tecnici, agli operai. E un pensiero va a chi si impegnò nella realizzazione di questo Centro e che oggi non c’è più. Infine un ringraziamento particolare a tutto il personale che ha contribuito ad avviare l’attività di questa struttura, e che, con un impegno che va al di là del normale rapporto di lavoro, ha fatto in modo che in meno di due anni si potessero concretizzare le attese. È giusto ringraziare tutti: i capi dipartimento, i primari, i medici, le infermiere, i tecnici, i ricercatori, il Direttore di Sede, la dirigenza amministrativa e sanitaria e tutti i collaboratori per l’impegno profuso e per aver saputo creare un clima di partecipazione e di appartenenza mantenendo stretti legami e collaborazioni con la Facoltà di Medicina e il Policlinico Gemelli. Non è mia abitudine fare complimenti ai collaboratori ma in questo caso penso siano ampiamente meritati. So quanto sia difficile avviare e far funzionare una struttura complessa come è questa; le difficoltà, i problemi interni ed esterni, si Il saluto del Ministro della Salute, prof. Girolamo Sirchia. accavallano e si intrecciano e serve qualcosa di più della competenza, che pure è indispensabile, per superare le difficoltà e anzi saperle trasformare in opportunità. In questa avventura si è concretizzata quella che la teoria definisce “ trasferimento tecnologico” infatti, le competenze cliniche, tecniche e organizzative accumulate in tanti anni al Policlinico Gemelli sono state trasferite in questo Centro con la collaborazione di tante professionalità, si è creata una osmosi fra i dipartimenti e gli istituti della Facoltà di Medicina con le nuove strutture create a Campobasso. Anche questa prova è stata superata e oggi, il Centro, è già parte integrante del tessuto sociale della Regione. Mi permetto in conclusione di chiedere a Sua Em.za il Cardinale Re di trasmettere al Santo Padre queste nostre sensazioni, rassicurandolo che l’impegno assunto 10 COMUNICARE 10 Il Direttore Amministrativo, dott. Antonio Cicchetti ripercorre le tappe fondamentali del Centro. anni fa dalle Istituzioni e dagli uomini che le rappresentano è stato onorato. Lo stesso impegno rinnoviamo oggi affinché il Centro dell’Università Cattolica a Campobasso possa sempre più rispondere alle esigenze di una moderna sanità sostenuta da un’attività di ricerca e di formazione “ a cui non mancherà, e queste sono parole del Santo Padre proprio in occasione della posa della prima pietra, l’indispensabile anima capace di fare di una struttura altamente specializzata un’autentica casa di cura e di formazione sanitaria a dimensione umana”. È seguito l’intervento del Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli”, prof. Pasquale Marano, che ha salutato e ringraziato tutti gli ospiti ed ha ricordato loro l’operato del suo precedessore, prof. Tommaso Galeotti che fu Preside della Facoltà quando 10 anni fa venne posata la prima pietra. Un ringraziamento particolare lo merita il prof. Francesco Crucitti perché fu una di quelle persone che credettero fortemente nella realizzazione del Centro, ha aggiunto il prof. Marano. Il Preside ha infine ringraziato tutto il personale medico-sanitario che opera nel Centro di Campobasso ed ha ricordato, rivolgendosi a questi ultimi, che non bisogna perdere di vista lo spirito umanitario della medicina e che tale spirito rientra tra gli obblighi morali di tutti coloro che hanno prescelto questo tipo di attività professionale.
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