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FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA “AGOSTINO GEMELLI”<br />

Dichiarazione sulla Legge 40/2004 <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli”<br />

<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />

Con l’approvazione <strong>del</strong>la Legge n. 40/2004 il Parlamento italiano ha ribadito quei principi<br />

a fondamento <strong>del</strong>la nostra democrazia, che sono stati messi in pericolo con l’uso indiscriminato<br />

e senza alcun controllo <strong>del</strong>le tecniche di procreazione medicalmente assistita.<br />

Assicurare la tutela dei diritti di “tutti i soggetti” coinvolti - come dichiarato all’art. 1 <strong>del</strong>la<br />

Legge - muove, infatti, dal riconoscimento <strong>del</strong>la centralità <strong>del</strong>la persona umana da proteggere,<br />

al di là <strong>del</strong>le sue manifestazioni fenomeniche, fin dal primo istante <strong>del</strong>la sua esistenza<br />

e come tale titolare <strong>del</strong> diritto alla vita, all’integrità fisica e genetica, alla salvaguardia<br />

<strong>del</strong>la salute.<br />

Eventuali modifiche alla Legge, così come richieste dai promotori dei quattro quesiti<br />

referendari ammessi dalla Corte Costituzionale, porrebbero in serio pericolo il diritto<br />

<strong>del</strong>l’embrione a progredire nel proprio sviluppo senza essere sottoposto a selezione<br />

eugenetica e quello <strong>del</strong>la persona a conoscere la propria identità genetica. Il primo di<br />

questi diritti sarebbe minato ulteriormente dalla produzione di embrioni in soprannumero<br />

e dall’introduzione <strong>del</strong>la diagnosi genetica preimpianto; il secondo dalla legalizzazione<br />

<strong>del</strong>la fecondazione eterologa.<br />

La Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> ha da<br />

sempre fondato la sua missione sul rispetto <strong>del</strong>la vita e la promozione <strong>del</strong>la salute <strong>del</strong>l’uomo.<br />

In questa linea, dichiara adesso il suo unanime assenso alla volontà <strong>del</strong> legislatore<br />

che intende evitare il totale dominio <strong>del</strong>la tecnologia sulla vita umana, pur nella<br />

consapevolezza che nessuna legge da sola può risolvere l’inquietudine di fondo ovvero<br />

che un individuo umano venga esposto a logiche <strong>del</strong>la riproduzione che non tengano<br />

conto dei suoi diritti naturali.<br />

È per questa ragione che la Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> si impegna da una parte, a promuovere strategie di prevenzione <strong>del</strong>la sterilità<br />

maschile e femminile e la ricerca sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche <strong>del</strong>la stessa,<br />

e, dall’altra, ad incrementare lo studio <strong>del</strong>le cause che possono interferire con lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’embrione, rimuovendo i fattori responsabili di abortività spontanea ripetuta, e la<br />

ricerca di interventi terapeutici che abbiano come scopo la salute <strong>del</strong>l’embrione stesso.<br />

La Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>, consapevole<br />

<strong>del</strong> proprio ruolo e <strong>del</strong>la propria vocazione alla ricerca scientifica in campo biomedico,<br />

si impegna a continuare la ricerca sull’uso di cellule staminali e a implementare strategie<br />

di terapie geniche, finalizzate alla salute e al benessere <strong>del</strong>l’uomo. Nella convinzione<br />

che la vera libertà scientifica non consiste nell’assenza di limiti, ribadisce che gli obiettivi<br />

da raggiungere e i mezzi da utilizzare non debbono in alcun caso violare la dignità <strong>del</strong>la<br />

persona umana in qualsiasi fase <strong>del</strong>lo sviluppo e in qualsiasi condizione essa si trovi.

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