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TUTTI AL FIUME - Urban

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Una giornata per imparare, una visita per capire, per<br />

respirare e annusare cosa c’è davvero oggi nel mondo<br />

dell’arte contemporanea. L’Arte con la A maiuscola, fatta<br />

di forme, tendenze, immaginari, che spesso si serve di<br />

spazi nuovi e alternativi.<br />

Come quel luogo unico che è la Mondo Bizzarro Gallery.<br />

Bologna, via Alessandrini 7, la porta si apre su un<br />

universo per me, confesso, in parte sconosciuto.<br />

Ad accogliermi ci sono Alessandro Papa e Gloria<br />

Bazzocchi (due veri personaggi in città) che in poco più<br />

di tre ore fanno di me una persona più colta, curiosa e<br />

consapevole. Del resto – raccontano – Mondo Bizzarro<br />

Gallery vuole fare proprio questo.<br />

La galleria ha aperto il 2 dicembre 2000 (accanto<br />

all’omonima libreria che invece esiste dal 1995 ), con<br />

lo specifico obiettivo “di esporre e far conoscere i giovani<br />

artisti della nuova figurazione di area californiana ed<br />

europea”. Appese alle pareti ci sono le opere (bellissime)<br />

di Mark Ryden in mostra fino al 5 giugno.<br />

Dall’altra parte della stanza vedo scaffali e scaffali<br />

con libri, fumetti, cataloghi, gadget e videocassette che<br />

costituiscono il patrimonio della libreria, specializzata<br />

in arte erotica ed estrema, cultura alternativa, cinema<br />

italiano di genere, cinema asiatico, b-movies (cioè il<br />

cinema fatto con molta passione e pochi mezzi) e fumetto<br />

d’autore. I più belli che catturano subito l’attenzione sono<br />

i cataloghi degli artisti che collaborano più attivamente<br />

con la galleria e cioè Trevor Brown, François Escalmel,<br />

Roberto Baldazzini, Mark Ryden e Walter Bortolossi, editi<br />

dalla Mondo Bizzarro Press, casa editrice dal 1999.<br />

Girando e rigirando, accedo anche ai sotterranei<br />

(climatizzati ovviamente) con decine di quadri, disegni<br />

e opere di artisti noti e non, o quantomeno ancora non<br />

molto conosciuti al pubblico italiano dell’arte .<br />

Filo rosso di tutto – imparo da Gloria – è l’arte new pop,<br />

un’arte non istituzionale, una tendenza, una scuola, che<br />

si nutre di stili diversi, ma con una matrice comune: e cioè<br />

l’interpretazione visionaria della cultura “bassa” (con tutte<br />

le raffinate sfumature che questo aggettivo implica) che<br />

possiamo trovare nel mondo intorno a noi. Una tendenza<br />

che “sfugge alle facili categorie di genere, stratificando<br />

stili e suggestioni visive, nascondendo messaggi e giochi<br />

linguistici, spesso giocando con la cultura bassa, alta,<br />

volgare, religiosa e occidentale”. Per capirlo basta<br />

guardare le opere di Escalmel, forse postrealista, forse<br />

fantastico, forse neosurrealista, forse tutto insieme o forse<br />

niente di tutto questo. O i fumetti di Roberto Baldazzini.<br />

Mi sposto e mi dedico alle riviste erotiche: c’è Kalcantibus,<br />

rivista fetish sui piedi, Rubberist, sul feticismo<br />

dell’abbigliamento in gomma (che sconfina nello stile<br />

“palombaro”), l’inglese Splosh con modelle imbrattate<br />

di cibarie semiliquide e altre schifezze, la statunitense<br />

Whap per le mogli che vogliono schiavizzare e sculacciare<br />

i mariti (con i consigli dell’attrice Joan Crawford), l’italiana<br />

Tacchi e Frusta su dominazione femminile, feticismo del<br />

piede, calpestamento, smothering e lotta femminile, Bad<br />

Attitude, rivista lesbo S/M, fisting, piercing, fiction ecc.,<br />

Victoria, Domination e Cruella tutte riviste sulla<br />

dominazione femminile, Leg Show, sul feticismo di gambe<br />

e calze di nylon, e Pin Up, rivista sulle pin-up vecchie<br />

e nuove. La lista sarebbe infinita e investe anche le cards<br />

(tra tutte quelle di donne che posano nude con della<br />

frutta, soprattutto banane ovviamente, e quelle di<br />

casalinghe arrapate). E i clienti? Gente normalissima,<br />

anche se mi raccontano che all’inizio c’era anche<br />

qualcuno di vagamente inquietante. Il prossimo<br />

appuntamento della galleria è con Love Me Tender,<br />

di Massimo Giacon (7 giugno-11 settembre). Gloria<br />

e Alessandro sono restii a parlare di se stessi o di tutto<br />

quanto non sia arte. L’unica cosa che scopro è che<br />

Alessandro prima faceva l’avvocato. Bel colpo!<br />

www.mondobizzarro.net/gallery. Basta la parola.<br />

URBAN 27<br />

Mark Ryden<br />

Roberto Baldazzini

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