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CIAO CARLO... - La Repubblica

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304. Attilio Schiavo - Riesco a scriverti dopo qualche giorno, mi hai accompagnato<br />

per anni con i tuoi servizi sulla Ferrari, mai banali ma sempre puntuali e acuti. Ciao mi<br />

mancherai. Attilio Nov 20, 8:27 PM<br />

305. Carlotta - Ciao Carlo, hai visto quanti eravamo? Hai sentito quello che dicevamo<br />

di te? T’hanno fatto pure il filmino. Come ti senti nei vestiti che ti ha messo Patrizia?<br />

Una beffa che te ne sia andato. Ma sono sicura che mi guardi da lassù e che mi chiami<br />

Carlottina bella. Sarai sempre con me e io sarò con Patrizia. Ciao. Nov 20, 8:48 PM<br />

306. Gianni - Il giorno dopo un gran premio la prima cosa era cercare l’articolo di Carlo<br />

Marincovich. A volte, negli ultimi anni, non lo trovavo e m’incavolavo. Altrimenti era uno<br />

spasso, divertimento puro. Ricordo anche con grandissimo piacere le sue partecipazioni<br />

televisive anni fa, credo a Grand Prix con Oscar Orefici, in anni davvero tristi per la<br />

Ferrari. Anche lì mi sono spesso chiesto perchè non si vedesse più in tv! Grazie di tutto.<br />

E’ stato bello leggerti, divertirsi, appassionarsi. Nov 20, 10:07 PM<br />

307. Carla Marincovich - “E’ uno svergogna famiglie!”, diceva di lui mia Nonna,<br />

perché sbugiardava la casa con la stessa ironia divertita con cui raccontava ai suoi<br />

lettori di episodi inediti della vela e della Formula 1. E io mi divertivo da morire ad<br />

ascoltarlo nei nostri pranzi preparati dalla Nonna. L’unico segreto della casa che mia<br />

Nonna era riuscita a difendere da lui: la ricetta delle scrippelle en buss! Lui se ne moriva,<br />

ma ha dovuto aspettare i 96 anni di Lei per averla! C’ero quel giorno, al passaggio<br />

delle consegne. Tra di loro un filo diretto che li ha uniti in vita fino ai 97 anni di lei e<br />

i 73 anni di lui. E ora, mi mancano da morire, tutti e due. Lei, compiaciuta, si lasciava<br />

prendere in giro ed affidava a lui le “sbugiardate di famiglia”: i racconti austeri di suo<br />

padre - l’Ingegnere della Dalmazia - e le parodie di suo nonno - Sindaco di Silvi Marina,<br />

dove anche lo zio trascorreva da piccolo l’estate traccheggiando con le barche al Circolo<br />

Nautico creato con una cerchia di amici. Nell’album di famiglia una foto bellissima a<br />

Silvi con lui e Giulio Rapetti (in arte Mogol), con sulle spalle mio padre appeso alla<br />

sartia di una barchetta a vela. Il racconto preferito: quello del campeggio nautico alle<br />

Tremiti, quando, giovani e sprovveduti, partirono per dare prova della loro indipendenza<br />

e morirono di fame nell’arco di poco. Furono salvati da Aldo Fabrizi che in soccorso del<br />

figlio Massimo, alla faccia dell’indipendenza (!) mandò una “limousine” carica di cose<br />

da mangiare! Questi e mille altri i racconti di personaggi noti e di persone comuni, che,<br />

quando era in vena, ascoltavo con divertimento sperando che quei pranzi non finissero<br />

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