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CIAO CARLO... - La Repubblica

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sempre un punto di riferimento. I suoi giudizi erano sempre ponderati e giusti. Rideva delle<br />

mie battute toscane, ci divertivamo. Sapeva sempre tutto di tutti, ma usava il suo sapere con<br />

garbo e rispetto. Cara Patrizia, se leggerai queste righe, sappi che ti sono vicino. Ho perso una<br />

grande persona ed un amico. Ma potrei continuare chissà quanto. Nov 27, 9:36 AM<br />

329. Anna Melani - Sai Carlo, mi sembra ieri quando, con entusiasmo e gioia, Maurizio<br />

ed io organizzavamo le tue nozze con Patrizia a Villa Italia ad Addis Abeba quel lontano<br />

27 di dicembre ‘94. Ci accomunava l’esser tutti dei giramondo e volerti bene era così<br />

facile. Federica e Francesco ti hanno molto amato considerandoti un loro complice tanto<br />

che ti chiamavano semplicemente Carlo, anzichè zio Carlo perchè tu eri uno di loro, uno<br />

di noi, senza tempo e senza età. A me più che mio cognato sembravi un fratello maggiore<br />

tenero ed affettuoso. L’esserci bruciati sotto lo stesso sole e tuffati nello stesso mare,<br />

sotto l’imponente e vigile Gran Sasso ci donava un senso di familiarità in più. Mi riportava<br />

indietro nel tempo la tua leggera inflessione della “forte e gentile” terra natia, mentre<br />

ti ascoltavo descrivermi le gesta del tuo amato Birillo e quando, stupito e divertito, mi<br />

raccontavi di come il nostro indimenticabile Rubens ti notò e ti scelse fra gli ospiti che<br />

Maurizio ed io intrattenevamo nella nostra casa di Manciano. Certo che avresti capito<br />

il suo linguaggio, Rubens ti condusse al piano inferiore dove tu lo seguisti, ti chiese di<br />

aprirgli una porta che tu apristi e poi di far scorrere l’acqua fresca da un rubinetto dal<br />

quale amava dissetarsi e tu lo esaudisti. Ne fosti affascinato sicuramente come tutti i<br />

vostri e i nostri gatti lo erano da te perchè eri come loro, come scriveva Ester, sornione<br />

ed enigmatico. Noi tutti ti abbiamo apprezzato come scrittore e, come dice Luca, grande<br />

scrittore prestato allo sport che sapeva raccontare con rara bravura anche d’altro, come<br />

quella volta dal Sud Africa. Ora però S. Pietro divertito dalla tua bella risata a cascatella,<br />

sarà felice di accoglierti, con tutto quello che ci sarà da scrivere nella Casa del Padre<br />

Celeste. Io, nel tornare a Manciano, spierò dentro il Bar Centrale illudendomi di scorgerti<br />

al banco intento a sorseggiare il tuo cappuccino e nel comprare il giornale mi volterò<br />

indietro nella speranza di vederti entrare alle mie spalle, con passo leggero, da felino.<br />

Ciao Carlo, è stato bello aver percorso con te parte di questo cammino. Anna Melani.<br />

Nov 29, 3:33 AM<br />

330. Giacomo Melloni - Ricordo ancora quando Carlo non esitò a prestarmi il suo<br />

giaccone invernale per la mia impresa siberiana! Mi guardavo allo specchio con indosso<br />

la giacca e i miei genitori commentavano: “E’ stato gentile a prestartela, non è vero?<br />

Ti sta anche bene!” A dire il vero ero un po’ buffo con le gambe fine e quel giaccotto<br />

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