Argentovivo - ottobre 2006 - Spi-Cgil Emilia-Romagna

Una Finanziaria
di luci e ombre
Manfredi Liparoti
Èstato
un confronto aperto sulla
finanziaria, i suoi contenuti e
soprattutto i suoi limiti quello
che il 9 ottobre, alla Camera
di Commercio di Bologna, ha
visto di fronte i segretari di
Spi, Fnp e Uilp con autorevoli
esponenti del governo. C’erano
Giulio Santagata, ministro
per l’Attuazione del Programma
di Governo, e poi Alfiero
Grandi, sottosegretario al Ministero
dell’Economia e delle
Finanze, e Serafino Zucchelli,
sottosegretario al Ministero
della Salute. Nel confronto
- un primo passo nel percorso
di concertazione che porterà,
entro il 31 dicembre, alla definitiva
approvazione della legge
finanziaria - sono stati affrontati
tutti i nodi più critici, così
come sono stati messi in luce
gli aspetti positivi che pure
non mancano nel testo proposto
dal governo Prodi. Una cosa
va comunque subito chiarita:
questa non è una finanziaria di
Cgil, Cisl, e Uil, anche se così
l’hanno definita molti osservatori,
soprattutto di destra, perchè
sono numerose le cose che
non vanno e ancora inadeguate
sono le risposte alle richieste
dei pensionati.
“La manovra finanziaria ha un
impianto generale condivisi-
bile - ha detto nella relazione
unitaria Maurizio Fabbri, segretario
regionale dello Spi -,
perché fondata sullo sviluppo
e sulla redistribuzione dei redditi
verso i ceti più deboli e le
famiglie numerose. Rispetto
però ad alcuni contenuti e alla
destinazione delle risorse manca
l’accoglimento di importanti
richieste della nostra piattaforma
rivendicativa”.
I sindacati dei pensionati respingono
ogni ipotesi di nuovi
Attualità
ticket sanitari. “Sarebbero una
nuova misura vessatoria - ha
chiarito Fabbri -, quando già
ora l’Italia è uno degli stati in
cui i cittadini compartecipano
di più alla spesa sanitaria. Il
governo deve impegnarsi ancora
nei confronti delle fasce deboli,
a partire da maggiori stanziamenti
per il fondo nazionale
per la non autosufficienza: i 50
milioni di euro previsti per il
2007, che salgono a 200 milioni
dal 2008, sono largamente in-
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sufficienti per affrontare un
problema che coinvolge quasi
tre milioni di cittadini”.
Anche i tagli sugli enti locali
suscitano non poche preoccupazioni.
“Rischiano di provocare un
aggravio delle imposte locali - ha
spiegato Franco Andrini, numero
uno della Fnp regionale -, che andrebbero
a colpire soprattutto i
redditi bassi”.
Sono più decise le proteste sul
fronte della fiscalità e della
rivalutazione delle pensioni.
Argentovivo - ottobre 2006