Argentovivo - ottobre 2006 - Spi-Cgil Emilia-Romagna
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Parma,<br />
solidarietà<br />
a una<br />
famiglia<br />
in fuga<br />
dal Libano<br />
do di misurarsi, appunto, sul<br />
contrasto della solitudine non<br />
voluta.<br />
L’obiettivo è quello di favorire,<br />
ricostruire e sostenere con<br />
l’azione di volontari le reti amicali<br />
tra le persone nel contesto<br />
in cui abitano. Nella maggior<br />
parte dei casi coincide con palazzi<br />
di edilizia popolare che<br />
progressivamente hanno mutato<br />
i residenti ed aumentata<br />
la complessità sociale.<br />
Auser<br />
Il 17 luglio scorso, per sfuggire alla guerra, hanno abbandonato la loro casa nella città di Bednayel, in<br />
Libano, lasciando tutto. Sono Fadi e la sua famiglia - la moglie Mira, i figli Sary di 14 anni e la piccola<br />
Sara di 11 -, arrivati a Parma dove l’Auser li hanno accolti e aiutati. A Bednayel, ha raccontato Fadi, le<br />
bombe hanno incominciato a cadere quasi subito: “ne sentivamo il fragore – dice - e, facendoci molto<br />
coraggio siamo arrivati a Beirut chiedendo all’Ambasciata Italiana ospitalità in quanto in Italia avevamo<br />
dei parenti. Ringraziamo l’ambasciata Italiana per la sensibilità dimostrata in quanto, preparati<br />
con sollecitudine i documenti di espatrio, ci hanno imbarcato prima su una nave militare dove lo Staff<br />
dell’Unità di Crisi ci ha immediatamente sistemato e meravigliosi e gentilissimi pure l’equipaggio della<br />
nave la quale ha fatto poi rotta per il porto di Larnaka, a Cipro poi, un aereo ci ha portato a Roma e da<br />
lì un pulmino ci ha portato presso la Sede della protezione Civile a Parma”. “Questa guerra – racconta<br />
ancora Fadi -, ci ha fatto letteralmente impazzire, di colpo ci siamo visti distruggere un paradiso, le<br />
nostre cose e affetti ma, in Italia e a Parma abbiamo ritrovato un poco di serenità rispetto ad altri<br />
nostri connazionali che forse avranno perso tutto ed anche la vita. La solidarietà italiana a Parma ci<br />
è stata subito dimostrata e con grande cuore, lì non sentivamo più gli aerei che ci passavano tutte le<br />
notti sopra la casa o razzi che in distanza sentivamo esplodere. Abbiamo invece conosciuto in Italia<br />
e a Parma quanto la solidarietà rappresenta nella vostra società soprattutto l’Associazione Auser Volontariato<br />
di Parma”. L’Auser ha infatti messo a disposizione di Fadi e della sua famiglia un alloggio,<br />
dove possano trovare serenità e ricominciare una vita.<br />
L’Auser pone molta attenzione a<br />
questo progetto che ha una valenza<br />
innovativa negli obiettivi,<br />
nel percorso formativo e nelle<br />
strategie di volta in volta individuate.<br />
Per questo tutte le fasi del<br />
progetto stesso sono attentamente<br />
valutate per poter disporre, al<br />
termine, di un modello trasferibile<br />
e riproducibile.<br />
I preziosi volontari, che come<br />
pionieri stanno svolgendo il<br />
progetto toccano con mano la<br />
trasformazione delle loro esperienze:<br />
da attività di volontariato<br />
per le persone, ad attività<br />
svolte con le persone. Questa<br />
modalità di volontariato fa parte<br />
degli obiettivi sanciti nella<br />
carta dei valori associativi di<br />
Auser, poterla sperimentare<br />
e diffondere costituisce sicuramente<br />
un impegno su cui<br />
costruire sinergie e forti collaborazioni<br />
a partire dalle leghe<br />
dello <strong>Spi</strong>. ■<br />
21<br />
A pagina 20 in alto, Mira<br />
e i figli Sary di 14 anni e<br />
la piccola Sara di 11 nel<br />
loro viaggio vero l’Italia.<br />
In basso alcuni momenti<br />
trascorsi dai volontari<br />
Auser di Modena con i<br />
bamini del Sharawi.<br />
<strong>Argentovivo</strong> - <strong>ottobre</strong> <strong>2006</strong>