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Argentovivo - ottobre 2006 - Spi-Cgil Emilia-Romagna

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servono per metterci al riparo<br />

dalla preoccupazione dei Paesi<br />

e dei mercati che si chiedono<br />

se riusciremo a pagare i nostri<br />

debiti. Ma se ci limitiamo a pagare<br />

i debiti non avremo soldi<br />

né per sostenere i redditi più<br />

modesti né per favorire lo sviluppo<br />

economico. Gli investimenti,<br />

i sostegni per le attività<br />

produttive, per i servizi, per le<br />

infrastrutture, la ricerca, l’ambiente,<br />

costano. Per questo è<br />

bene che la manovra economica<br />

sia assai più ambiziosa.<br />

Può e deve avvalersi di un<br />

giacimento di risorse quanto<br />

mai capiente, quello dell’economia<br />

e del lavoro in nero,<br />

della colossale evasione fiscale<br />

e contributiva che caratterizza<br />

il nostro Paese. Non si fa<br />

un’Italia diversa senza un fisco<br />

radicalmente diverso. E senza<br />

una pubblica amministrazione<br />

più efficace ed efficiente.<br />

Questa è la seconda grande<br />

risorsa da mettere in campo.<br />

Per questo abbiamo chiesto<br />

che non si facessero “tagli” alla<br />

spesa pubblica, bensì riforme e<br />

interventi di ammodernamento.<br />

Abbiamo poi preteso che<br />

si lasciasse perdere il capitolo<br />

“previdenza” (con gran disappunto<br />

di tanti professori e dei<br />

giornalisti che amplificano le<br />

loro tesi), un tema da affrontare<br />

con serietà non per fare<br />

cassa, ma per assicurare ai giovani<br />

come ai vecchi un reddito<br />

pensionistico dignitoso. Ora si<br />

definisca la manovra economica,<br />

da gennaio confrontiamoci<br />

sul resto.<br />

Di fronte alle scelte del Governo<br />

subito sono partiti, alti,<br />

gli strilli del “ceto medio”.<br />

Qualcuno che prende 70.000<br />

euro all’anno ha spiegato in Tv<br />

che arriva appena alla fine del<br />

mese… In verità la rimodulazione<br />

dell’Irpef, reintroducendo<br />

una progressività che Tremonti<br />

aveva cancellato, toglie<br />

qualcosa ai più ricchi per dare<br />

qualcosa ai più poveri. Ma nessun<br />

ricco diventerà povero, e<br />

nessuno povero vedrà aumentato<br />

in misura significativa il suo<br />

reddito. I primi non avranno<br />

di che piangere, i secondi non<br />

avranno di che gozzovigliare.<br />

Il cosiddetto “ceto medio”, poi,<br />

scoprirà che il cambiamento<br />

consiste in qualche euro, in su<br />

o in giù.<br />

Tanta fatica per niente, dunque?<br />

No. la direzione di marcia<br />

è corretta, dà a chi ha meno e<br />

chiede a chi ha di più. I pensionati<br />

avranno, complessiva-<br />

Editoriale<br />

mente, molto di più di quanto<br />

ebbero in tutta la precedente<br />

legislatura. E se la lotta all’evasione<br />

fiscale continuerà con<br />

efficacia, i risultati saranno di<br />

anno in anno più apprezzabili.<br />

Qui sta il senso vero di questa<br />

finanziaria. Nell’avvio di un<br />

percorso non breve, non facile,<br />

ma teso ad aggredire le maledizioni<br />

che stanno portando<br />

l’Italia ai margini dell’Europa.<br />

Nell’adozione di misure efficaci<br />

per cominciare a combattere il<br />

lavoro nero e l’evasione fiscale.<br />

Nella scelta di sostenere con<br />

forza le responsabilità familiari<br />

e in particolare le esigenze<br />

delle giovani coppie. Nella decisione<br />

di avviare una politica<br />

energetica che punti a grandi<br />

risorse pulite come il sole.<br />

Nell’annunciata costituzione<br />

del “Fondo per la non autosufficienza”,<br />

seppure per ora con<br />

una disponibilità appena simbolica,<br />

in attesa che la legge da<br />

noi sollecitata sia approvata in<br />

tempi accelerati.<br />

Non ci basta quel che c’è in finanziaria.<br />

Lo consideriamo un<br />

leggero antipasto. Non ci bastano<br />

pochi euro spendibili in<br />

7<br />

più (per chi li avrà, la grande<br />

maggioranza dei pensionati).<br />

Non va bene la conferma di<br />

un’ingiusta penalizzazione rispetto<br />

al reddito non tassato<br />

dei lavoratori. Non può essere<br />

che non vi sia alcuna misura a<br />

sostegno degli “incapienti” (in<br />

aperta contraddizione con la<br />

scelta di equità annunciata e<br />

ricercata), e delle pensioni più<br />

antiche e pesantemente svalutate<br />

da oltre quindici anni di<br />

carente indicizzazione.<br />

Sono errori da correggere, subito<br />

e nei prossimi anni, così<br />

come da correggere sono le<br />

risorse e le regole affidate agli<br />

enti locali, a cui spetta il compito<br />

di costruire un sistema di<br />

protezione sociale locale più<br />

forte e non già di tartassare i<br />

propri cittadini con rette, tariffe<br />

e tasse crescenti.<br />

Per queste correzioni, funzionali<br />

a dare forza alla direzione<br />

intrapresa dal Governo,<br />

saremo in campo nelle prossime<br />

settimane come sempre<br />

lo siamo stati. Informando i<br />

pensionati e i cittadini, facendoli<br />

partecipi di scelte importanti<br />

per il futuro di tutti. ■<br />

<strong>Argentovivo</strong> - <strong>ottobre</strong> <strong>2006</strong>

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