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Argentovivo - ottobre 2006 - Spi-Cgil Emilia-Romagna

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<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, le donne oltre il 50%<br />

Le donne sono più della metà dei tesserati alla <strong>Cgil</strong> in <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>: 417.502 sul totale di 815.283 (dati<br />

2005). Tra le categorie, le lavoratrici superano l’80 per cento della Filtea e del sindacato scuola, sono oltre<br />

il 70 per cento nel commercio, percentuale che sfiorano in Funzione pubblica; tra i bancari e nel sindacato<br />

pensionati le iscritte sono più del 55 per cento. Ma quando si guarda ai gruppi dirigenti il passaggio è<br />

piuttosto brusco. La presenza del quaranta per cento delle donne, prevista dallo Statuto, è abbastanza<br />

rispettata nei Comitati Direttivi, mentre negli organismi esecutivi e nei ruoli di responsabilità primaria siamo<br />

ben lontani dall’equilibrio della rappresentanza. Solo cinque donne hanno incarichi di prima responsabilità<br />

a livello regionale: due segretarie generali di Camera del lavoro a Rimini e Imola; una di categoria alla<br />

Filtea, insieme alla coordinatrice di Nidil; è donna la presidente di Nexus. Abbastanza buona la situazione<br />

nei territori per le categorie della Funzione pubblica e Filcams, che contano cinque segretarie generali<br />

territoriali. Per il prossimo congresso la <strong>Cgil</strong> è impegnata a fare passi avanti consistenti.<br />

Quanto al sindacato, è palese<br />

la difficoltà a farsi carico del<br />

mondo del lavoro femminile,<br />

a partire dalla contrattazione<br />

articolata: pochi gli accordi attenti<br />

a migliorare la condizione<br />

di lavoro delle lavoratrici,<br />

sporadiche le sperimentazioni<br />

della legge 125 sulle azioni positive,<br />

mentre resta scarsa la<br />

presenza femminile fra i delegati<br />

e, salendo la scala, anche<br />

nei gruppi dirigenti della <strong>Cgil</strong><br />

(vedi scheda).<br />

Il punto delicato della rappresentanza<br />

è stato ampiamente<br />

ripreso dalla discussione, ma<br />

su questo l’assemblea ha deciso<br />

di procedere con maggiore<br />

cautela. “Siamo tutte d’accordo<br />

– rileva Anna Salfi - che dentro<br />

la <strong>Cgil</strong> il problema non è al<br />

momento risolto, però non ci<br />

appassiona un dibattito che si<br />

limita a porre la questione sul<br />

piano dei numeri. Non c’è rappresentanza<br />

adeguata senza lo<br />

sviluppo di politiche di genere.<br />

Oggi abbiamo bisogno di conoscerci<br />

e riconoscerci rispettando<br />

le storie, i percorsi e le differenze.<br />

Sarà la conferenza di<br />

organizzazione il momento cui<br />

traguardare idee e proposte<br />

sulle forme da dare alla nostra<br />

presenza in <strong>Cgil</strong>.”<br />

Intanto si va avanti in modo<br />

più operativo con la costruzione<br />

della rete tra le donne delle<br />

strutture regionali, territoriali<br />

e dei luoghi di lavoro, con la formazione<br />

dei gruppi di interesse<br />

e la preparazione dell’agenda<br />

di appuntamenti specifici sui<br />

temi individuati come prioritari.<br />

Si impone però un’urgenza<br />

nell’agenda: il 25 novembre,<br />

giornata internazionale contro<br />

la violenza alle donne, tema<br />

che ha sollevato grande preoccupazione<br />

nell’assemblea.<br />

“Vogliamo fare di questa data<br />

un nuovo otto marzo – precisa<br />

Anna Salfi -, sfuggendo però alla<br />

logica del rito e insieme all’idea<br />

di eccezionalità e di emergenza<br />

che la cronaca spesso induce. Il<br />

problema è nelle strade ma soprattutto<br />

nelle case e servono<br />

19<br />

iniziative locali di contrasto e<br />

di sensibilizzazione, che facciano<br />

leva sugli aspetti culturali<br />

oltre che sulla repressione. Per<br />

questo solleciteremo i sindacati<br />

a inserire l’argomento nelle<br />

piattaforme della contrattazione<br />

territoriale con le istituzioni<br />

locali.”<br />

Infine qualche altra nota conclusiva.<br />

E’ stato il saluto di<br />

Anna Fini, presidente del Comitato<br />

direttivo <strong>Cgil</strong> regionale<br />

e già segretaria generale dello<br />

<strong>Spi</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, a dare il<br />

via alla giornata con una sorta<br />

di “passaggio del testimone”<br />

raccolto dai venti interventi seguiti.<br />

Una promessa di impegno<br />

da parte di tutta l’organizzazione<br />

a sostegno della rete delle<br />

donne è venuta dal leader <strong>Cgil</strong><br />

regionale Danilo Barbi, mentre<br />

Carla Cantone, della segreteria<br />

nazionale <strong>Cgil</strong>, concludendo<br />

il dibattito, ha spronato tutte<br />

ad andare avanti con decisione.<br />

Le rose del centenario,<br />

rosso brillante e stelo lungo,<br />

battezzate “red century” dai<br />

floricoltori di Sanremo che le<br />

hanno realizzate in omaggio<br />

ai cento anni della <strong>Cgil</strong>, hanno<br />

dato un gradito tocco di<br />

colore e calore all’incontro. ■<br />

<strong>Argentovivo</strong> - <strong>ottobre</strong> <strong>2006</strong>

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