Atti workshop IPS - ENAIP - Fondazione "Don G. Magnani"
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Il caso di M.<br />
M. mi è stato segnalato dalla sua psichiatra. È un ragazzo giovane,<br />
ha poco più di vent’anni ed è in carico da circa quattro<br />
con una diagnosi di schizofrenia.<br />
Nell’incontro appare piuttosto ritirato e apatico, si svela con<br />
fatica e si mostra piuttosto passivo nello scambio. Nonostante<br />
questo, sin dall’inizio emergono una serie di potenzialità e<br />
risorse. M. ha una buona consapevolezza di sé, della propria<br />
storia, della storia della propria malattia, conosce i propri punti<br />
deboli e ha una passione profonda e autentica per il cinema, il<br />
montaggio video, la ripresa.<br />
Sin dall’inizio la sua richiesta al percorso ips è quella di lavorare<br />
insieme per migliorare le sue capacità relazionali nell’ambito<br />
dei colloqui di lavoro. M. infatti segnala che se, prima della<br />
malattia, si sentiva sempre a suo agio nell’incontro con gli altri,<br />
non era mai a corto di argomenti e aveva un forte senso dell’umorismo,<br />
dopo l’esordio psicopatologico l’approccio agli altri<br />
è diventato via via sempre più faticoso e problematico. M. riferisce<br />
di passare molto tempo a casa propria, nella propria stanza,<br />
e di avere pochi amici con cui si sente a suo agio. Vorrebbe<br />
costruire un video sulla sua esperienza con la malattia mentale,<br />
un video che gli consenta di raccontare in modo ironico e spassoso<br />
ciò che per lui è stata questa esperienza. Quasi un metodo<br />
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