BEAUTIFUL LOSERS RITO CON KARAOKE CAPPA & SPADA - Urban
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PRIMA&DOPO<br />
GERRY’S BAR<br />
02-723141<br />
Very smart. Very chic. Very<br />
beautiful. Ma la classe non è acqua<br />
e l’Hotel et de Milan quando<br />
ha rifatto il trucco al suo bar<br />
lo ha fatto con stile, affidandone<br />
il decor al designer La Viola.<br />
Oggi regna un bel ruggine<br />
modernista, nelle poltroncine<br />
come nei tappeti, ma la vera<br />
chicca è il Gerry’s Martini servito<br />
nel calice triangolare di vetro<br />
nero e con oliva in tinta (15<br />
euro, ahimé). In alternativa, vini<br />
e champagne al calice, di qualità<br />
e assolutamente abbordabili<br />
(da 4,50 euro).<br />
Via Manzoni, 29<br />
Sempre aperto<br />
CAFÉ SCIENTIFIQUE<br />
02-76012683<br />
Anche i dinosauri si danno all’happy<br />
hour! Salendo al roofgarden-caffetteria<br />
del Museo<br />
di Storia Naturale dei Giardini<br />
Pubblici, si partecipa al nuovo<br />
“café scientifique”: il secondo<br />
e quarto giovedì di ogni mese<br />
all’ora dell’aperitivo (18.30) si<br />
chiacchiera di un tema scientifico,<br />
mentre si sorseggiano gin<br />
tonic o coca e rum, accompagnati<br />
da buffet pastasciuttoso.<br />
Il tutto a un prezzo politico di<br />
5 euro (per prenotazioni tel.<br />
02-88463337).<br />
Corso Venezia, 55<br />
Chiuso lunedì<br />
DAR EL YACOUT<br />
CIGAR ROOM<br />
02-5462230<br />
Compie più di un anno il divieto<br />
al fumo, ma gli irriducibili<br />
non smettono, neanche con<br />
temperature sottozero. Gli<br />
escamotage esistono sempre e<br />
noi, per esempio, vi suggeriamo<br />
la nuova Cigar Room del locale<br />
marocchino Dar El Yacout.<br />
Ai piani alti dell’elegantoso riad<br />
di Porta Vittoria, tra cuscini,<br />
una fontana e il caminetto, si<br />
fumano sigari in abbinamento a<br />
distillati e cioccolata.<br />
Via Cadore, 23/25<br />
Sempre aperto<br />
MANGIARE & BERE | MILANO<br />
DI MIRTA OREGNA<br />
PER MESCERE, L'OSTE<br />
VUOLE LA RICARICABILE<br />
Come coniugare l’hi tech<br />
con 730 etichette<br />
Per quanto miopi o distratti<br />
voi siate, non potete non vederlo.<br />
Quando, in macchina o motorino<br />
infilate da porta Romana<br />
il budello di via Muratori, le sue<br />
pareti vinaccia, illuminate dai coni-design<br />
di Flos, vi salteranno<br />
all’occhio, volenti o nolenti. E se<br />
cercate di ricordare di chi hanno<br />
preso il posto queste note di<br />
contemporaneità, solo qualcuno<br />
ricorderà i vetri scuri di un localaccio<br />
mai ben identificato, che<br />
fino al 1990 era comunque una<br />
bottiglieria.<br />
Siamo a Il Cavallante, nuova<br />
Arancini di riso e cannoli<br />
con crema di pistacchio<br />
sfidano hamburger e<br />
patatine made in Usa<br />
“Color oro vecchio” devono<br />
essere, così li descrive Camilleri<br />
nei gialli di Montalbano, così li<br />
fanno quelli della Rusticheria, take<br />
away siculo spuntato sul finire<br />
del 2005, ai piedi del Duomo,<br />
dietro la libreria Hoepli. Parliamo<br />
di arancini di riso, ma non solo. E<br />
state bene a sentire.<br />
enoteca che viene a ingrossare<br />
le fila dei wine bar milanesi. Ma<br />
– fidatevi – ha la sua bella novità,<br />
se no perché segnalarvela?<br />
Andiamo con ordine e partiamo<br />
dall’insegna che ha un suo perché<br />
storico-vinicolo: in passato<br />
il cavallante era infatti quel<br />
poveruomo che, con un carretto<br />
a due ruote, dalla campagna<br />
portava in città merci alimentari<br />
e botti di vino. Poi passiamo agli<br />
ideatori: due giovani soci, di cui<br />
uno, Stefano, sta dietro le quinte,<br />
mentre l’altro, Sergio, combatte<br />
tutto il tempo appollaiato<br />
al bancone. Costui, tra l’altro, se<br />
è finito tra vini e affini è un po’<br />
grazie alla sua bocconiana tesi<br />
di laurea in cui dimostrava come<br />
Salvo Borrello, catanese dai tratti<br />
normanni e i riccioli biondi, si è<br />
inventato il primo e unico fast<br />
food che invece che hamburger e<br />
patatine fritte propone arancini di<br />
riso, panzerotti e cannoli. Certo,<br />
grassi e colesterolo rimangono,<br />
ma volete mettere?<br />
Tutto come in un McDonald’s:<br />
ci sono i pannelli retroilluminati<br />
con i prodotti, lo scaldavivande<br />
alle spalle del bancone con le<br />
scatolette per il take away, le<br />
friggitrici e i commessi con cappellino:<br />
salvo che qui indossano<br />
il lamentato alto costo del vino<br />
fosse da imputare alle enoteche<br />
e non ai produttori, cosa che, a<br />
casa sua – udite, udite – ha cercato<br />
di non fare…<br />
L’ambiente (progettato dall’amico<br />
architetto Wirz Castellani) è<br />
di quelli contemporanei, dal design<br />
pulito e lineare, per niente<br />
freddo nonostante i tavolini in<br />
ferro ingentiliti, all’ora dei pasti,<br />
da runner in tessuto ecrù, né<br />
tanto meno modaiolo, nonostante<br />
il parquet a listelli, le luci di<br />
design e i piatti oval-quadrati.<br />
Tre gli spazi: il primo occupato<br />
dal bancone, il secondo dai<br />
tavolini e il terzo dagli scaffali<br />
dei vini, con tanto di bagno attrezzato<br />
con fasciatoio (perché il<br />
coppola e gilet nero con camicia<br />
bianca e servono gli Arancini di<br />
Montalbano, impanati e farciti con<br />
sugo, besciamella e piselli o prosciutto<br />
e funghi (1,90 euro ciascuno),<br />
anche in versione mignon (50<br />
centesimi l’uno, 5 per 2,30 euro)<br />
e le Siciliane, fagottini rustici con<br />
mozzarella e pomodoro pronti a<br />
sfidare la concorrenza del vicino<br />
Luini. Ci sono poi i dolci: cornetti,<br />
treccine e pastafrolle ripiene di<br />
crema di pistacchi di Bronte; croccanti<br />
assortiti, cannoli, cassate,<br />
pasta di mandorle e così via, da<br />
vino fa bene anche alle mamme,<br />
parola di Sergio).<br />
Veniamo alla novità della novità,<br />
che vi farà accorrere curiosi<br />
come api sul miele, ops… sul<br />
mosto. Al Cavallante, che sbandiera<br />
ben 730 etichette (solo<br />
italiane, e tutte assaggiate) è<br />
stata implementata una cantina<br />
davvero iper-tecnologica: tre<br />
sportelli incassati nella parete,<br />
che lasciano vedere ciascuno<br />
otto bottiglie di vino (16 rossi e<br />
8 bianchi), mentre cifre digitali<br />
indicano il prezzo al bicchiere<br />
(basso e buono, da un minimo<br />
di 1 euro a un massimo di 5, per<br />
1/18 di bottiglia). Il gioco è fatto:<br />
la tecnologia mantiene il vino<br />
“sottovuoto” e basta inserire la<br />
tessera prepagata (da 1 a 1999<br />
euro) che si acquista in loco,<br />
per farne rifornimento. Facile e<br />
divertente.<br />
A questo punto bisognerebbe<br />
dire tutto ciò che si scrive per<br />
gli altri wine bar: che si mangia,<br />
dal piatto di formaggi al classico<br />
misto di salumi, che si aperitiva<br />
con 5 euro a base di bollicine,<br />
ostriche o champagne, che si<br />
fanno le “merende” regionali come<br />
la ligure Pigato, pane, burro<br />
e acciughe, oppure che si partecipa<br />
a verticali di Parmigiano<br />
(stesso prodotto, diverse<br />
annate) e orizzontali di Grana<br />
(viceversa). Ma perché darvi altri<br />
dettagli? Andate e aggiudicatevi<br />
una tessera!<br />
IL CAVALLANTE<br />
via Muratori, 3<br />
tel. 02-54107325<br />
sempre aperto<br />
UN FAST FOOD <strong>CON</strong> COPPOLA<br />
far seguire a una tazza di caffè rigorosamente<br />
made in Sicily (a 70<br />
centesimi, per giunta). Prodotti<br />
tipici in vendita e, da parte nostra,<br />
un solo avvertimento: attenti a<br />
non ustionarvi il palato nella fretta<br />
di mordere gli arancini, perché,<br />
come l’Etna, nascondono una lava<br />
incandescente.<br />
RUSTICHERIA<br />
galleria Hoepli, 3 (ang. Piazza<br />
San Fedele)<br />
tel. 02-72080620<br />
sempre aperto<br />
LISCIO, PRALINATO O SPEZIATO?<br />
Decorati in oro, senza zucchero, ripieni di assenzio o a forma di lettera: il cioccolatino non è più lo stesso<br />
Salumi a peso e 250<br />
drink nel nuovo locale<br />
con vista su San Vittore<br />
“Sono due etti, che faccio,<br />
lascio?”. No, non è la pubblicità<br />
di un prosciutto in vaschetta, ma<br />
quello che vi capiterà di sentire<br />
se decidete di trascorrere una<br />
serata al San Vittore, nuovo<br />
locale sorto sulle ceneri del<br />
McDonald’s che stava arroccato<br />
sopra Blockbuster, proprio<br />
di fronte all’omonimo carcere.<br />
Gianni Pim (ex socio delle<br />
Biciclette, per i conoscitori del<br />
mondo della notte) ha messo<br />
mano agli spazi ricavandone un<br />
locale trendy da food & drink,<br />
ma non un ristorante, “per carità<br />
– dice lui – quella è una roba da<br />
cuochi”, piuttosto un posto dove<br />
oltre a bere potete tappare i bu-<br />
chi della fame facendovi affettare<br />
al bancone, come dal salumaio,<br />
qualcosa di buono. E poi, qui<br />
sta la sorpresa, lo pagherete<br />
proprio a peso, come se steste<br />
facendo la spesa. In menu, dunque,<br />
una lunga pagina di salumi,<br />
salami, prosciutti e compagnia<br />
bella, e una di formaggi, con<br />
tanto di prezzo all’etto; poi potete<br />
spaziare tra qualche piatto<br />
composito, come il tris di Pata<br />
Negra, o osare con i formaggi<br />
puzzoni (gorgonzola, blu di capra<br />
e Stilton), mentre sulle pareti<br />
piastrellate viene scarabocchiato<br />
con un indelebile il piatto del<br />
giorno, che include sempre pizza<br />
al trancio e, per i nostalgici,<br />
hamburger.<br />
Quanto al bere, c’è l’imbarazzo<br />
della scelta: ospiti fissi due<br />
champagne che, proposti con<br />
crostino di foie gras, sono un pò<br />
l’upgrade dell’aperitivo (flûte più<br />
crostino vi costano dieci euro),<br />
una carta di vini bianchi e rossi<br />
in rigoroso ordine alfabetico e<br />
poi 250 cocktail dichiarati, inclusi<br />
smoothies e analcolici ricercati<br />
per fidanzate e amici astemi: il<br />
bello è che costano sempre 6,50<br />
euro, prima, dopo e durante<br />
l’happy hour, che qui, alla fine,<br />
non esiste. Non alzate il gomito<br />
però, perché la polizia in zona<br />
non manca e ve lo ricorderete<br />
guardando attraverso le tre mega<br />
finestre con vista sul carcere.<br />
SAN VITTORE<br />
viale Papiniano, 16<br />
tel. 02-37059178<br />
chiuso lunedì<br />
ROSSO&BIANCO<br />
62 URBAN URBAN 63<br />
LEONIDAS<br />
02-45483302<br />
Belga. Finalmente i milanesi<br />
possono tornare a mordere i<br />
burrosissimi cioccolatini belgi:<br />
Cynthia De Vita (italo-fiamminga,<br />
dallo sguardo ancor più<br />
dolce di Juliette Binoche in<br />
Chocolat) non ci ha pensato due<br />
volte quando le hanno proposto<br />
di aprire un regno Leonidas a<br />
Milano. Et voilà! Tra pareti color<br />
albicocca, ecco che si presenta<br />
il gotha della pralinerie: bianco<br />
(davvero eccezionale), al latte<br />
o fondente, con cacao puro al<br />
100 per cento, ripieno di creme<br />
cremosissime che fanno andare<br />
in visibilio il palato, alla noisette,<br />
al rhum, al tartufo, con una<br />
coulis d’ananas o di banana,<br />
con scaglie di cocco o al caffè,<br />
fino al raffinatissimo cioccolatino<br />
Palet d’or tutto decorato.<br />
Unico avvertimento: non avendo<br />
conservanti, vanno ahimé mangiati<br />
subito. Quindi niente diete,<br />
oppure gettatevi sui sei gusti<br />
prodotti appositamente senza<br />
zucchero...<br />
Via Moscova, 27<br />
Chiuso lunedì mattina<br />
LULA<br />
02-70006915<br />
Sfizioso-retrò. Quello di Antonio<br />
Ponte è uno degli ultimi paradisi<br />
del cioccolato spuntati in città,<br />
ma questa volta c’è qualcosa<br />
di nuovo da scoprire, a partire<br />
dal negozio che è un bijou tutto<br />
vintage, dalle tappezzerie a fiori<br />
alle lampade retrò, dai pezzi di<br />
design alle scatole regalo rivestite<br />
in tessuto. E retrò sono anche<br />
alcune delle sue golosità, piccole<br />
rarità ormai introvabili come le<br />
“spezie da camera” (cannella,<br />
finocchietto, pinoli o pistacchi<br />
confettati) che i nobili genovesi<br />
di un tempo amavano per i loro<br />
momenti d’ozio; le gelatine alla<br />
frutta e i fondenti allo zucchero,<br />
o i colorati chardons ripieni di<br />
grappa di champagne o di genepì.<br />
Se poi volete stupire, oltre<br />
all’interminabile lista di cioccolatini,<br />
tartufini e praline, puntate alla<br />
boule di assenzio, che Antonio<br />
ha creato per far raggiungere a<br />
chi la assaggia la pace dei sensi.<br />
Provare per credere.<br />
Via Archimede ang. via Fiamma<br />
Chiuso domenica e lunedì<br />
mattina<br />
NEUHAUS MAITRE<br />
CHOCOLATIER<br />
02-72000096<br />
Intramontabile. La casa madre<br />
belga esiste dal 1857, il negozio<br />
milanese invece è aperto dal<br />
1991 e da allora non ha mai conosciuto<br />
un minuto di tranquillità.<br />
Per forza! Le oltre 96 praline<br />
che propongono sono talmente<br />
tante e talmente golose che ogni<br />
scusa è buona per mangiarle<br />
o regalarle. Cominciamo dai<br />
classicissimi: le lettere, ovvero<br />
un alfabeto completo di cremini<br />
per scrivere frasi da far invidia<br />
ai Baci Perugina; o le cartoline<br />
fondenti che potete persino<br />
spedire per posta. Poi ci sono gli<br />
evergreen come i napolitaines in<br />
dieci gusti, o il paté di cioccolato<br />
in vasetto e gli esotici con peperoncino<br />
piccante. Ultimissima<br />
invenzione le 7 Pralines Passion,<br />
tra cui ganache al liquore di<br />
mandarino, con ginger e arancia,<br />
con pera e cannella o biscotti<br />
tritati. Che potrebbe essere<br />
un’idea per andare a segno a<br />
San Valentino.<br />
Via San Vittore, 6<br />
Chiuso lunedì mattina<br />
PASTICCERIA O’SULLIVAN<br />
02-54123982<br />
Irlandese. Stephen O’ Sullivan ha<br />
fatto i 30 lo scorso Natale, ma è<br />
già da cinque anni che ha lasciato<br />
Galway per la beautiful Italy come<br />
nuovo indirizzo di casa. Per un<br />
po’ ha fatto l’apprendista-pasticcere<br />
a bottega da grossi nomi<br />
(Sadler e Knam, per esempio);<br />
poi, appena ha capito che poteva<br />
camminare con le sue gambe (anzi<br />
usare le sue mani) ha aperto il<br />
proprio laboratorio in una traversa<br />
di corso Lodi, con il classico<br />
bancone a due settori: pasticceria<br />
fresca da un lato, praline e biscotti<br />
dall’altro. Mordendo le sue praline<br />
cioccolatose, quadrate, tonde<br />
ovali, debordano morbide creme<br />
con nocciola, caffè, Baileys e Irish<br />
Coffee, ma cioccolatamente parlando<br />
qui si può anche cambiare<br />
genere e scegliere gli home made<br />
cookies, friabilissimi, con cacao e<br />
pistacchi, o al cioccolato fuso con<br />
marmellata di lampone; o le monoporzioni<br />
di mousse al Baileys e<br />
di tartufo con fragole.<br />
Via Corio, 8<br />
Chiuso domenica pomeriggio<br />
e lunedì<br />
IL <strong>CON</strong>TO LO FA LA PESA<br />
A Lambrate la doggy<br />
bag del vino<br />
Gav, nuovo wine bar, sta per<br />
Gusto, Arte e Vino. E fino a qua<br />
nulla di originale. Ma quando<br />
vi accorgete che questa ennesima<br />
enoteca con piccola<br />
cucina ha aperto al Casoretto,<br />
zona Lambrate, allora sì che<br />
griderete alla novità!<br />
Le sue vetrate su strada non<br />
possono non farsi notare nel<br />
grigiore dei palazzi vicini e<br />
quando la sera vengono accese<br />
anche le candele, è come<br />
richiamare le api sul miele…<br />
La parte Vino è merito di<br />
Luciano De Marchi, sommelier<br />
da trent’anni nella distribuzione<br />
del vino, quella dell’Arte<br />
invece è di sua moglie Isa<br />
Locatelli, pittrice diplomata<br />
a Brera con la passione per<br />
i prodotti sfiziosi. In cucina,<br />
invece, a sformare delikatessen<br />
da abbinare a calici e flûte, una<br />
cuoca thai che, essendo anche<br />
lei artista, finisce col disegnare<br />
con gli ingredienti.<br />
L’ambiente su strada è accogliente<br />
come un salotto di casa,<br />
con sedie diverse e qualche<br />
tocco etnico (un tavolo indiano,<br />
la poltroncina in midollino,<br />
sgabelli maculati), mentre al<br />
piano interrato c’è una vera<br />
e propria cantina, con travi in<br />
legno e mattoni a vista dove si<br />
fanno gli acquisti (soprattutto<br />
note etichette italiane con<br />
qualche proposta straniera) da<br />
un minimo di 5,50 euro per un<br />
Tarapaca cileno a un massimo<br />
di 150 euro per un Sassicaia.<br />
Oltre alla zona, l’altra buona<br />
notizia riguarda l’aperitivo:<br />
per 5 euro scegliete un vino<br />
al calice (con stuzzichini) tra<br />
le bottiglie della lista. Se poi<br />
decidete di bervi la bottiglia<br />
intera e non la finite, niente<br />
problema: doggy bag e ve la<br />
portate a casa. Evviva!<br />
GAV WINE BAR CAFÉ<br />
via Accademia, 56<br />
tel. 02-28901370<br />
chiuso domenica