BEAUTIFUL LOSERS RITO CON KARAOKE CAPPA & SPADA - Urban

URBAN WOMENdi Faust
OFFICE
IN LOVE
Dove si è più vulnerabili agli
agguati sentimentali? Sul
posto di lavoro, naturalmente
La prova provata l’ho avuta al ritorno dalle vacanze
di Natale, quando sono andata in banca. Mi accoglie il
mio impiegato preferito, quello più simpatico, cordiale
e sveglio. Ma stavolta l’immancabile sorriso aperto
aveva lasciato spazio a un accenno contratto. Che
cosa ti succede, chiedo? Me lo racconta senza problemi:
“Mi sono separato”. Ma come? Ti eri sposato
a settembre? “Sì, ma tornati dal viaggio di nozze mia
moglie ha cambiato lavoro, ha conosciuto un collega
e ha perso la testa. Dopo otto anni di fidanzamento,
una persona credi di conoscerla, invece...”. Non ho
fatto come altri clienti della banca che mi hanno riferito
essersi addirittura commossi, perché anche se
a questo mondo si dice che non ci si debba meravigliare
più di nulla e che la realtà superi la fantasia, tre
mesi per far finire un matrimonio erano sembrati veramente
troppo pochi. La notizia, per quanto mi abbia
colta di sorpresa, ha confermato qualcosa che avevo
scoperto sperimentandolo sulla mia pelle qualche
anno fa. Il luogo galeotto per eccellenza, quello dove
nessuno può dirsi al sicuro oggi, è quello: l’ufficio.
Quando entri in un ambiente di lavoro per la prima
volta, dove le relazioni sono facili e a portata di mano
come andare a bere un caffè, non varchi le porte
del mondo del lavoro, ma quelle della perdizione.
L’ufficio, o comunque qualsiasi luogo di lavoro, unisce
per otto ore al giorno (e anche più!), nello stesso spazio
e per cinque giorni di fila uomini e donne. Basta
un minimo feeling e la vicinanza, costante e forzosa,
farà il resto: chi resiste è un santo. Il luogo della perdizione
per antonomasia? Gli ospedali, dove si fanno
i turni di notte e le persone che ci lavorano – medici,
infermieri – sono abituate al contatto fisico più di
ogni altra. E poi banche, studi professionali, aziende:
peggio dei villaggi turistici. Quando sento qualcuna
che dice “io con un collega mai perché non si mischia
l’amore al lavoro” mi metto a ridere e aspetto soltanto
il giorno che le capiti davanti alla scrivania quello
che le piace davvero. Tempo un mese e attendo che
squilli il telefono per avere la conferma del proverbio:
“mai dire mai”...
Nell’educazione sentimentale di ognuna di noi la
tappa fondamentale, più importante della prima volta
che fai l’amore, più importante della prima volta che
provi il mal di stomaco tipico delle pene amorose, è
proprio questa: il battesimo della vita in ufficio. Vero
banco di prova di te stessa e del tuo amore per “iltuolui”,
più della convivenza o della vacanza in barca
a vela. È come ritornare a scuola, solo che al posto
dei giochi dei ragazzini si fanno quelli dei grandi. E
ne succedono di ogni colore. Cominciare a lavorare è
come un rito iniziatico, dove tutti (o quasi), chi prima
chi poi, perdiamo l’età dell’innocenza, quella in cui dicevamo
che mai e poi mai avremmo tradito. Insomma,
non si può dire di essere diventati adulti se non si è
superata la prova del collega (o del capo, ancora più
pericoloso). E per una volta, nella mia statistica personale
devo ammettere che noi donne ci stiamo mettendo
alla pari con gli uomini e non è più soltanto lui
a fuggire con la segretaria. Almeno in amore, in ufficio
vige la par condicio.
illustrazione: Daniel Egneus
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