Appunti su giochi e istituzioni: 4 - Università Cattolica del Sacro Cuore
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⊆ p(T*). I nodi appartenenti a p(T*) ma non ad s(M(p 2 (T*))) sono<br />
quelli che non verranno mai raggiunti dal gioco se il giocatore chiamato<br />
a decidere allo stadio N-1 si comporta razionalmente.<br />
La procedura viene reiterata allo stadio N-2. Si costruisce<br />
l’insieme dei predecessori dei predecessori dei nodi appartenenti a<br />
T*, p(p(p(T*))) = p 3 (T*). Si individua l’insieme dei nodi associati ai<br />
nodi terminali che danno le vincite massime al giocatore chiamato a<br />
decidere allo stadio N-2, M(p 3 (T*)) ⊆ p 3 (T*), e così via di stadio in<br />
stadio fino a risalire al primo. Che con questa procedura si arrivi al<br />
primo è garantito dal fatto che M(p 0 (T*)) = T* non è vuoto e che se<br />
M(p j-1 (T*)) non è vuoto, non lo è neppure M(p j (T*)). Inoltre<br />
M(p N (T*)) contiene un unico punto, il nodo iniziale.<br />
Ogni <strong>su</strong>ccessione di mosse n j tale che, per ogni j, n j ∈<br />
M(p j (T*)) definisce un equilibrio di Nash per il gioco in questione. La<br />
costruzione precedente garantisce che un equilibrio di Nash esiste per<br />
ogni gioco finito ad informazione perfetta e per di più induce a giocare<br />
un equilibrio di Nash in ciascuno dei <strong>su</strong>oi sotto<strong>giochi</strong>. Per questa ragione<br />
si dice che l’equilibrio in questione è perfetto nei sotto<strong>giochi</strong>.<br />
Dimostrare l’esistenza di un equilibrio perfetto nei sotto<strong>giochi</strong><br />
ovviamente dimostra che almeno un equilibrio di Nash esista ma,<br />
come si vedrà, non necessariamente un equilibrio di Nash è perfetto<br />
nei sotto<strong>giochi</strong>, ragion per cui una costruzione come quella appena<br />
esaminata non individua tutti gli equilibri di Nash.<br />
Il concetto di equilibrio perfetto nei sotto<strong>giochi</strong> può essere<br />
applicato anche ai <strong>giochi</strong> con informazione imperfetta, ma le estensioni<br />
in questa direzione non verranno esaminate. 35<br />
La tecnica adottata per dimostrare il teorema di Zermelo è<br />
molto importante. Nei <strong>giochi</strong> finiti ad informazione completa, <strong>su</strong>ggerisce<br />
di partire dallo stadio finale e procedere a ritroso <strong>su</strong>lla base <strong>del</strong>le<br />
scelte che stadio dopo stadio devono essere state fatte da giocatori<br />
razionali, che mirano alla massimizzazione dei propri guadagni, guadagni<br />
che, nelle condizioni postulate, sono certi. Essa prende il nome<br />
35 Chi fosse interessato può cominciare, ad esempio, col cap. 9 di MasColell-Whinston-Green<br />
(1995), in cui si trova anche una dimostrazione più<br />
rigorosa e compatta <strong>del</strong> teorema di Zermelo.<br />
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