Appunti su giochi e istituzioni: 4 - Università Cattolica del Sacro Cuore
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zioni in cui se si sottopone la teoria alla verifica empirica, la teoria<br />
ri<strong>su</strong>lta contraddetta. 74<br />
Ciò sembrerebbe dire che, non in tutti i casi, ma almeno in<br />
qualche situazione in cui il coordinamento è desiderabile, esso venga<br />
raggiunto anche quando la teoria lo giudica impossibile o almeno<br />
improbabile. La più semplice utilizza l’idea che tra i molti equilibri,<br />
eventualmente più in generale tra le molte situazioni alternative che<br />
si possono raggiungere, ve ne sia uno(a) che gode di caratteristiche<br />
particolari che lo rendono il candidato “naturale” come soluzione <strong>del</strong><br />
problema in esame, che lo rendano il “punto focale” <strong>del</strong> gioco. 75 Se<br />
tutti condividono questo modo di vedere, diventa naturale coordinarsi<br />
<strong>su</strong> un punto di questo tipo.<br />
Questa soluzione presenta diversi problemi. Il più ovvio è<br />
che non è chiaro quali e quante siano queste caratteristiche, cosa<br />
spiega la loro esistenza. Ma non è l’unico problema; anche una volta<br />
risolto questo ne resterebbero altri.<br />
Si può cominciare con l’ammettere che queste caratteristiche<br />
esistano e vedere dove porta e fino dove si può andare con un’ipotesi<br />
di questo tipo.<br />
Anche se gli agenti condividono questo modo di vedere, normalmente<br />
ciascuno avrà un proprio modo di ordinare le alternative, un<br />
modo generalmente, anche se non necessariamente e non completamente,<br />
diverso da quello degli altri. È diverso ciò che ciascuno di essi<br />
vede e apprezza di ciascuna alternativa, in un certo senso sono diversi i<br />
gusti <strong>del</strong>le persone. Si può <strong>su</strong>pporre che ciascuno sia in grado di stabilire<br />
un ordinamento completo e transitivo di tutte le alternative disponibili.<br />
I criteri a cui si è fatto cenno possono essere interpretati come<br />
condizioni che devono essere soddisfatte dal processo di aggregazione<br />
di questi diversi modi di valutare le alternative, dal processo che permette<br />
di passare da ciò che ciascuno giudica desiderabile a ciò che è in<br />
un qualche senso collettivamente desiderabile.<br />
74 I casi più clamorosi sono quelli relativi al dilemma <strong>del</strong> prigioniero e agli<br />
“ultimatum game”. Su quanto sia affidabile la verifica empirica valgono però<br />
le note di cautela già introdotte in precedenza.<br />
75 Si noti: “il”, non “un” punto focale.<br />
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