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Appunti su giochi e istituzioni: 4 - Università Cattolica del Sacro Cuore

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le, evitare che sorgesse nei <strong>giochi</strong> che si costruiscono, che si presentasse,<br />

ad esempio, nell’ambito di un contratto. 50<br />

Quando il problema non è quello <strong>del</strong>la calcolabilità ma quello<br />

<strong>del</strong>la pluralità di equilibri, anche se sono tutti in strategie pure e<br />

possono essere facilmente calcolati, l’interesse si concentra piuttosto<br />

<strong>su</strong>ll’individuare, ed eventualmente costruire e scegliere, una procedura<br />

che coordini tutti gli agenti <strong>su</strong> uno di essi in particolare.<br />

Una <strong>del</strong>le molte stranezze di questo campo è il fatto che alla<br />

non calcolabilità degli equilibri si è dedicata assai poca attenzione e<br />

il senso di stranezza aumenta se si fa il confronto con quel che accade<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la teoria <strong>del</strong>l’equilibrio generale. Una <strong>del</strong>le prime<br />

formulazioni <strong>del</strong> teorema di esistenza di un equilibrio generale passa<br />

proprio per una riformulazione <strong>del</strong> problema in termini di gioco. 51<br />

Ottenuta l’esistenza, caratteristiche <strong>del</strong>l’insieme degli equilibri, 52 statica<br />

comparata e stabilità sono diventati il centro di interesse. È vero<br />

che il problema <strong>del</strong>la calcolabilità è stato seriamente affrontato solo<br />

alla fine degli anni ’60, ma non perché se ne ignorasse l’importanza,<br />

bensì perché solo allora i progressi analitici hanno consentito di analizzarlo<br />

con <strong>su</strong>ccesso. 53 Se poi si pensa alle applicazioni che l’ipotesi<br />

di razionalità limitata sta avendo nella teoria dei <strong>giochi</strong>, l’insistenza<br />

<strong>su</strong>i limiti alle capacità di calcolo, e dunque il problema <strong>del</strong>la effettiva<br />

calcolabilità degli equilibri, tutto ciò avrebbe dovuto portare a mettere<br />

l’accento <strong>su</strong> questo problema e indirizzare <strong>su</strong> di esso almeno una<br />

parte <strong>del</strong>la ricerca. Non sembra che sia stato così.<br />

Quando il problema è la calcolabilità, l’uso di una procedura<br />

per tentativi ed errori sembra un candidato naturale ed inevitabile. Si<br />

50 Le ragioni stesse, almeno quelle apparenti, per cui si fa un contratto sembrano<br />

portare a questa conclusione: tipicamente, il contratto dovrebbe rendere<br />

prevedibile, anche se non certo, il comportamento di ciascuna <strong>del</strong>le<br />

parti. Ma una parte interessante <strong>del</strong>la teoria dei contratti ha proprio a che<br />

fare col come costruirli e come analizzarli se si tien conto che essi sono destinati<br />

ad operare, a produrre effetti, <strong>su</strong>l futuro, in un mondo che è per molti<br />

aspetti imprevedibile.<br />

51 Il riferimento classico è ad Arrow - Debreu (1954).<br />

52 Il problema <strong>del</strong>l’unicità in particolare.<br />

53 Il riferimento classico è a Scarf (1985) e ai contributi di Kuhn (1968).<br />

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