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Appunti su giochi e istituzioni: 4 - Università Cattolica del Sacro Cuore

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Vi sono poi <strong>giochi</strong> che non possono essere formulati in forma<br />

strategica, perché ad esempio una strategia può prevedere un numero<br />

infinito di mosse <strong>su</strong>ccessive: questo è tipicamente il caso dei<br />

<strong>giochi</strong> dinamici. 65<br />

In tutti i casi in cui la procedura per tentativi ed errori non<br />

è applicabile, non resta che giocare il gioco. Naturalmente questo<br />

non significa giocarlo a caso, ma diventa molto più difficile porre<br />

restrizioni <strong>su</strong> come deve essere giocato e soprattutto restrizioni <strong>su</strong><br />

quali situazioni verranno raggiunte. Se si ritorna all’esempio, nella<br />

formulazione che si è adottata, se ciascuno realizza la propria decisione<br />

invece di limitarsi a scriverla <strong>su</strong> un pezzo di carta e comunicarla<br />

agli altri, la realizzazione muta in modo permanente le caratteristiche<br />

<strong>del</strong> gioco. Questo rende importante specificare se le decisioni<br />

sono prese simultaneamente da tutti i giocatori, cosa che<br />

comporta che nes<strong>su</strong>no conosca quali decisioni gli altri simultaneamente<br />

si apprestano a realizzare, o siano prese in <strong>su</strong>ccessione, in<br />

cui chi viene prima, attraverso il proprio comportamento, influenza<br />

le condizioni in cui si troveranno a decidere quelli che vengono<br />

dopo, quelle <strong>su</strong>ll’informazione di cui sono dotati e che possono riguardare<br />

le caratteristiche di chi ha mosso.<br />

In particolare, in presenza di più equilibri, il venir meno <strong>del</strong><br />

necessario coordinamento può portare ad adottare un vettore di strategie<br />

che non è di equilibrio, il che contribuisce a rendere l’equilibrio<br />

una nozione relativamente debole nell’ambito di un gioco. 66 Anche<br />

65 Si è finora ignorata e si continuerà ad ignorare la classe di <strong>giochi</strong> in cui<br />

alcune mosse sono decise dalla “natura”, che adotta un processo stocastico<br />

di cui sono conosciute tutte le caratteristiche, in particolare, l’insieme degli<br />

eventi possibili e la funzione di distribuzione. In questi contesti si distingue<br />

tra equilibrio ex ante, per le decisioni prese prima che si sappia quali scelte<br />

ha fatto o farà la natura, equilibrio ex post per le decisioni una volta che si<br />

sappia quali scelte ha fatto la natura, ed equilibrio interim, per le situazioni<br />

intermedie. Un punto interessante è costituito dalle analogie tra queste nozioni<br />

di equilibrio e alcuni dei raffinamenti, in particolare quello legato alla<br />

perfezione nei sotto<strong>giochi</strong>.<br />

66 Problemi simili sorgono quando ciò che è in questione non è la pluralità<br />

ma la calcolabilità <strong>del</strong>l’eventualmente unico equilibrio. In entrambi i casi<br />

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