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Numero 18 - giugno 2007 - Società Filosofica Italiana

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percorso (difficile e spesso scoraggiante), colui che ti ascolta senza<br />

parlare e che ti apre il cuore senza chiederti niente in cambio… beh, io<br />

avevo vicino questo "angelo" che mi ha dato una mano grandissima e<br />

mi ha fatto riflettere su quello che sono e sulla via sbagliata (dannosa<br />

per me) che avevo intrapreso… grazie a lui ho ritrovato me stessa,<br />

l'equilibrio di cui avevo bisogno e sto camminando ancora in quella<br />

direzione, sempre con il mio "angelo" vicino… Ale<br />

Nel corso della pratica on-line hanno fatto capolino, tanto<br />

inevitabilmente quanto proficuamente, alcuni spunti di riflessione<br />

derivanti dal parallelo lavoro che si svolgeva in classe, attraverso la<br />

lettura di alcuni passi dei Dialoghi platonici. Naturalmente il lavoro sul<br />

web continuava a svolgersi in maniera assolutamente autonoma. Col<br />

passare delle settimane, la classe virtuale era diventata a tutti gli effetti<br />

un luogo d’incontro a se stante, un’agorà alla quale accedere ad ogni<br />

ora del giorno, liberamente, senza alcun tipo di obbligo, né di forzatura.<br />

E mi accorgevo, giorno dopo giorno, che quanto andavo dicendo e<br />

discutendo in classe, quella “reale” tra una campana e l’altra, spesso<br />

rifletteva – magari involontariamente – alcune eco del Dialogo on-line,<br />

e si articolava su diversi piani di comprensione e di meta-dialogo, a<br />

seconda dei soggetti coinvolti. Un’esperienza di “complicità”, di<br />

reciproco “riconoscimento” e di “riconoscenza” che ci arricchiva tutti<br />

quanti, e dava linfa, anima e rinnovato entusiasmo al mio fare filosofia<br />

con loro. In alcuni casi, come quello che riporto qui sotto, sono stato<br />

chiamato direttamente in causa per fornire delucidazioni che andavano<br />

ben oltre l’approccio puramente storico-filosofico.<br />

Daniela<br />

Beh, dopo il discorso di oggi, mi sembra impossibile non aggiungere<br />

qualcosina sul nostro forum! e allora, visto che il soggetto del nostro<br />

dialogo è “conoscersi” e lo stesso dialogo si definisce “socratico”,<br />

perchè non tirare in ballo Socrate, facendolo rivoltare nella tomba? dico<br />

così perchè sinceramente io trovo insopportabile quell'uomo! ma<br />

lasciamo stare le mie opinioni personali… dunque, Socrate afferma che<br />

“chi non conosce le proprie possibilità non conosce te stesso” e fin qui<br />

tutto bene! poi però dice: “quelli che non sanno, ma s'ingannano sulle<br />

proprie possibilità, non sanno ciò di cui hanno bisogno, né cosa fanno<br />

né di chi si servono, ma si sbagliano in tutto questo e perciò non<br />

ottengono beni e precipitano nei mali…” C'è una stonatura: non era<br />

Socrate quello che diceva di non sapere nulla? e poi non sono<br />

d'accordo. se ognuno di noi pensasse che conoscersi vuol dire non<br />

superare mai i propri limiti, nessuno vorrebbe fare qualcosa di grande.<br />

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