RIASSUNTO DE “I PROMESSI SPOSI” - brunocamaioni.com
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Renzo, Lucia e Agnese, che ai rintocchi pensarono bene di lasciare la casa del<br />
curato per tornare in fretta alla loro, prima che giungesse gente. Riconosciutili al<br />
chiaro di luna, Menico, con la voce alterata dallo spavento, disse loro di non<br />
andare a casa, che era invasa, ma di recarsi subito al convento, dove fra Cristoforo<br />
li attendeva. I poveretti capirono subito più di quanto il ragazzo avesse detto, e<br />
senza frapporre indugio presero per i campi in direzione del luogo indicato.<br />
Nella casetta di Agnese, i lugubri rintocchi avevano seminato lo s<strong>com</strong>piglio<br />
tra i bravi, che subito batterono in ritirata, la quale si sarebbe mutata in rotta senza<br />
l’autoritario intervento del Griso che svergognò un po’ i suoi uomini che si erano<br />
fatti prendere dal panico. Intanto la gente <strong>com</strong>inciò ad accorrere verso il sagrato, e<br />
i primi giunti diedero una voce al campanaro per sapere che fosse successo.<br />
Ambrogio, visto che erano accorsi già parecchi, lasciò la corda della campana e<br />
dall’interno corse ad aprire la porta della chiesa. Ai soccorritori disse che era stata<br />
assalita la casa del curato; sicché tutti si rivolsero verso di quella, e si<br />
meravigliarono non poco nel vederla chiusa e silenziosa. Dentro, don Abbondio<br />
stava rimproverando la serva, la quale con la sua imprudenza e leggerezza l’aveva<br />
esposto a sì gran pericolo; quando si sentì chiamare a voce di popolo, si affacciò e<br />
disse: “Non c’è più nessuno: vi ringrazio: tornate pure a casa.” Quindi richiuse la<br />
finestra e non si fece più vedere.<br />
Mentre la gente, brontolando a voce più o meno alta, si allontana<br />
sparpagliandosi, giunge uno tutto trafelato, il quale annuncia con voce rotta che la<br />
casa di Agnese Mondella è invasa da gente armata: si decide di correre in aiuto.<br />
Trovano la casetta vuota, ma con le tracce fresche dell’invasione, e pensando che<br />
le due donne siano state rapite, si propone di eseguire subito una battuta nei<br />
dintorni per raggiungere i rapitori. Ma mentre ci si raccoglie e ci si prepara a<br />
partire, esce uno a dire che Agnese e Lucia si son messe in salvo. La vaga notizia<br />
è subito creduta, perché rispondente al desiderio e all’interesse di ciascuno, e ben<br />
presto la schiera dei villani si disperde, tornando ognuno volentieri alla propria<br />
casa, senza doversi battere con malfattori armati di tutto punto, mentre loro non<br />
avevano altro che forconi e qualche vecchio fucile quasi inservibile.<br />
In questo frattempo Renzo, Agnese, Lucia e Manico (Tonio e Gervaso erano<br />
frettolosamente tornati a casa loro) si erano allontanati di un buon tratto dal<br />
villaggio, per cui rallentarono il passo, e Agnese volle sapere da Renzo <strong>com</strong>’era<br />
andata. Quindi si fecero ripetere meglio da Menico che cosa gli aveva detto il<br />
Padre e che cosa aveva visto nella loro casetta; e nel sentirlo rabbrividirono tutti,<br />
specie Lucia, ed ebbero per il ragazzo parole di affettuoso ringraziamento per<br />
quanto aveva fatto per loro. Regalatolo generosamente, lo rimandarono a casa,<br />
affinché i suoi genitori non stessero più in ansia per lui, a quell’ora ormai tarda.<br />
Essi invece ripresero la strada verso il convento, e dopo poco ci arrivarono.<br />
Dentro la chiesa del convento, lasciata socchiusa, vegliavano in attesa fra<br />
Cristoforo e il laico sagrestano, il quale però era preoccupato per questa infrazione<br />
alla Regola, secondo la quale a quell’ora dovevano essere già coricati, e chiusa la<br />
porta della chiesa. Quando poi, con Renzo, vide entrare le due donne, fra Fazio<br />
(così si chiamava il sagrestano) non si tenne più, ed espresse al confratello il suo<br />
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