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La tutela non giurisprudenziale del minore. Il tutore pubblico dei minori

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L'EVOLUZIONEDELLA LEGISLAZIONEMINORlLE 99<br />

sfera privata <strong>del</strong> suo rapporto con i figli offrendogli un giudtzJO<br />

<strong>non</strong> assoluto e radicale, sia t'operatore nella valutazione, sempre<br />

drammatica, se per quel <strong>minore</strong> sia megho restare in.serito in quel<br />

nucleo o venlrne sradicato, se per quel <strong>minore</strong> sia meglio un<br />

affidamento o una adOZIone. Frazionando il percorso di recupero<br />

<strong>del</strong>le capacità educative <strong>del</strong> nucleo, dunque, si può consentire al<br />

giudice ['assunzione di provved,menti prescrittivi che, in caso dl<br />

carenza d'esecuzione, consentirebbero una piÙ facile ed<br />

oggettivablle modulazione o limitazione <strong>del</strong> rapporto genltonale<br />

fino ad arrivare alla sua rescisslone.<br />

L'abbandono tmplica comportamenti, ovvero<br />

atteggiamenti, omissivi, impone una carenza o un atto volontario.<br />

Si tratta di situazionI che hanno una certa eVidenza e chiarezza,<br />

ma che, pur presenti., <strong>non</strong> nguardano la stragrande maggJoranza<br />

<strong>del</strong>le SItuazioni difficili che normalmente j servizi si trovano a<br />

dover affrontare. <strong>La</strong> norma <strong>del</strong> Codice contenuta nel!' art. 330<br />

sulla decadenza <strong>del</strong>la potesti genitoriale soccorre il giudice<br />

offrendo la possibilità eli giudicare secondo ti cnterio di una<br />

condotta attIva e gra\Tmente pregiudtzievole <strong>del</strong> genitore. <strong>Il</strong><br />

concetto d! pregiudizlo <strong>del</strong>la condotta, benché arcaico nella forma,<br />

consente al g1.Udice di individuare quei comportamenti che sono<br />

definibdi come lesivi <strong>del</strong>la personalità <strong>del</strong> <strong>minore</strong> e che quando<br />

diventano gravi possono rendere indegno il genItore di eserCltare la<br />

funzione genitorrale. "Proprio a motivo <strong>del</strong>la vetustà <strong>del</strong>la norma.,<br />

però, anche in tal caso manca un rifenmento chiaro ed inequivoco<br />

a ciò che lOtendiamo essere t1 bene <strong>del</strong> mlOore In questione. Quelle<br />

norme, infatti, si connotano per aver senso in una SOCietà<br />

caratterizzata da una forte coerenza tra 1 mo<strong>del</strong>li educatiVI<br />

familiari e quelli SOCiali che facilmente rendeva iden tificabile il<br />

comportamento sanzionabile. Tale contesto di omogeneità <strong>non</strong><br />

eSiste nella società attuale la quale, fortunatamente, assieme alla<br />

democrazia, VIve come valore il pluralismo <strong>del</strong>le scelte educative e<br />

come fLcchezza la diverSità.<br />

Credo sia di grancl e utilità il farto di recepire quelle<br />

indicaztOO1 contenute nella Convenzione internazionale d! New<br />

York le quali potrebbero utilmente contribuire alla deflOizlone di<br />

quella condizione di vita <strong>del</strong> <strong>minore</strong> che possa consentire al

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