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CONTIENE ATC FLASH - Circolo Dozza ATC

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Il programma formativo di aprile e maggio:<br />

si terrà il progetto formativo sul tema della sicurezza indirizzato agli Operatori<br />

Qualificati della Mobilità;<br />

Dal 15 al 21 e dal 23 al 30 aprile, si terranno due corsi sul servizio extraurbano.<br />

Pubblichiamo con piacere una “recensione” apparsa sul Corriere di Bologna in merito alle<br />

operatrici di esercizio <strong>ATC</strong><br />

“Frank Capra si è fermato in città”<br />

C’è quella sciccosa e quell’altra determinatissima. L’una attenta e suadente, l’altra<br />

nervosa, ma sincera. Più affidabili di uno stradario, efficacemente lievi nell’evitare<br />

buche e lastroni in agguato rappresentano la “svisata” dell’identità femminile. On<br />

the bus e by the bus, metà Charlie’s Angels e metà madamine mozartiane facciamo<br />

la conoscenza e la riverenza alle Atc girls che guidano “pollicini”, o, mastodontici<br />

autobus impreziosiscono la sorpresa, al cospetto del sinedrio delle vetustà di categorie<br />

e paradigmi. Secchine le signorine, piene e rigogliose come “pin up” anni ’50<br />

le quarantenni sorpassano, ormai, nell’’immaginario le commesse dei negozi del<br />

centro, decisamente in ribasso alla voce appeal e le troppe, tante, virago palestrate.<br />

All’occhio superficiale sembrerà un fattore dovuto all’assiduità e alla persistenza di<br />

forme e tipologie, ma ad uno sguardo più attento si rivelerà il mix particolare fra<br />

l’antico “fascino per la divisa” e una idea creativa, libera e responsabile della professione.<br />

Orgoglio e vanità profusi con spiccato profumo di sapone di Marsiglia e<br />

grazie al tocco furtivo di un’aggiustatina freeze ai capelli e al trucco nello specchione<br />

retrovisore del bus. Se telefonano lo fanno in maniera regolamentare, e se del caso,<br />

filtrano all’origine la richiesta inutile dall’urgente necessità e, spesso, con un elemento<br />

in più: il sorriso. Sgombriamo il campo dall’equivoco. Non per grondante buonismo,<br />

tantomeno per incapiente sentimentalismo una differenza esiste, d’ethos più<br />

che di genere, di attitudine oltre che di un puro e semplice contatto con la clientela.<br />

Docili e attente nell’affiancarsi, una volta intravista la presenza di signore e signori<br />

attempati e di marmocchi frementi, non intercalano grugniti e arie da sopracciò. Ma<br />

sorrisi, privi di troppa confidenza, che con quel filo di trucco e alto senso di responsabilità<br />

trasformano l’alchimia di una modesta tratta, automatica, trafelata, talvolta,<br />

isterica in un viaggio complementare, se non proprio diverso. Capita che alla fine del<br />

tragitto un grazie, arrivederci, buongiorno flotti fra i passeggeri, felici e contanti di<br />

aver evitato l’”effetto tagadà” e di non essere incappati nelle ire funeste e villane<br />

di rudi conducenti. Nel guardarle la monetina, il biglietto, il citypass e la tessera di<br />

abbonamento vengono inserite, vidimate, estratti ed esibiti con uno stile, per certi<br />

versi, solenni. Grazie mille belle, toste, brave ragazze che al volante, potete donare<br />

una piccola favola, un apologo in tono minore della quotidianità cittadina. Giravoce<br />

che vi sia qualcuno follemente innamorato di una biondina della linea 11b … (strettamente<br />

confidenziale). Da non crederci: Frank Capra è giunto in città e attende alla<br />

fermata del tram.

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