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CONTIENE ATC FLASH - Circolo Dozza ATC

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sistemazioni semaforiche che dovrebbero sopportare nuove<br />

fasi semaforiche a disposizione degli autobus.<br />

Si possono citare come esempi di sostanziale impraticabilità<br />

via Dante (terminale della linea 11), Porta S.Stefano (terminale<br />

della linea 13), via A. Costa (terminale della linea 14),<br />

ma anche altre situazioni non appaiono brillanti.<br />

Per i costi: un bus di piccole dimensioni ha una capacità<br />

che pur variabile da modello a modello si attesta attorno<br />

a 20/24 passeggeri, mentre per porre un bus di piccole<br />

dimensioni nelle condizioni di comfort degli attuali 12 e 18<br />

metri dobbiamo considerare un carico sulle navette che non<br />

vada mediamente oltre i 18 passeggeri<br />

Ebbene, per farla breve e senza riportare calcoli analitici<br />

però intuibili, gli attuali 130 bus che impegnano simultaneamente<br />

il C.S. verrebbero sostituiti da circa 250-300<br />

navette con ben maggiore occupazione di spazio e tanto<br />

maggior disagio. La proposta dei tecnici ne prevede solo105<br />

di cui 45 sulla via RIZZOLI che quindi non sarebbe proprio<br />

sgombra come il disegno riportato sull’Informatore farebbe<br />

apparire.<br />

Fra nuovi mezzi in servizio e riserve, il costo di acquisto<br />

aggiuntivo sarebbe di c.a. 30 mil.di euro ,mentre i c.a<br />

9 mil di km.vett. in piu’ costerebbero l’anno sull’ordine<br />

dei 30-35 mil.<br />

E purtroppo, ben poco si potrebbe risparmiare dall’attestamento<br />

delle linee ai viali in quanto il tempo di raggiungimento,<br />

ingresso ed uscita e sosta nelle aree di trasbordo<br />

per ognuna delle due semilinee in cui verrebbero spezzate<br />

le attuali linee potrebbe essere di poco inferiore al tempo di<br />

attraversamento del centro.<br />

Del resto lo stesso Guazzaloca, che nella campagna elettorale<br />

del 1999 impostò una vera e propria requisitoria contro<br />

i cosidetti “bisonti” , pur essendosi impegnato a toglierli,<br />

durante il suo mandato si limitò ad alcuni attestamenti<br />

peraltro centrali (piazza Roosvelt e piazza Minghetti) e le”<br />

navette” aggiuntive istituite allora, costano oggi al Comune<br />

c.a. 1 milione di euro all’anno, pur avendo certo una loro<br />

utilità in quanto sono andate in sinergia con il resto della<br />

rete e furono in parte anche il risultato di una ristrutturazione<br />

ed ampliamento di navette preesistenti.<br />

Penso quindi che per rendere maggiormente valutabile la<br />

proposta dovrebbe essere redatto un piano economicofinanziario<br />

– in particolare relativo ai costi nonché alla redditività<br />

dell’esercizio delle “navette” e degli investimenti sui<br />

parcheggi – del quale però non c’è traccia.<br />

In conclusione, se da decenni , sindaci e assessori diversi<br />

(anche di colore politico), presidenti, consigli di amministrazione<br />

e direttori di <strong>ATC</strong> hanno mantenuto, pur con molti<br />

aggiornamenti e modifiche rilevanti alla rete, una struttura<br />

che comunque è simile in tutte le città del mondo, salvo<br />

dove i bus sono stati sostituiti da metrò o tram comunque<br />

sempre passanti per i nuclei centrali, ciò significa che alle<br />

suggestioni estetiche, alle impostazioni elitarie e un po’<br />

manichee si è sempre risposto con il buon senso pratico e<br />

concreto dell’interesse comune. Mi permetto di aggiungere<br />

anche che, dire di Bologna che dal dopoguerra è stata “vit-<br />

mOBILITà<br />

TRASPORTI<br />

tima dell’inerzia di <strong>ATC</strong>”, “di ciclopici strumenti vettoriali” o<br />

di una “logica iniqua”, appare un pò offensivo anche verso<br />

una cittadinanza che in ogni occasione ha manifestato un<br />

notevole gradimento verso i propri servizi, considerati spesso<br />

fra i migliori a livello nazionale<br />

“Una città più viva significa una città che attrae<br />

più cittadini nel suo centro storico. Per far questo il<br />

mio impegno è quello di realizzare un nuovo Piano<br />

Parcheggi che faciliti l’accesso dei bolognesi al centro<br />

storico e che, allo stesso tempo, liberi le nostre<br />

strade dalle auto, molte di quelle che ora vengono<br />

parcheggiate ai bordi delle strade. Si semplifica così la<br />

vita ai cittadini e si liberano spazi per pedoni e ciclisti,<br />

rendendo più agevole il percorso dei mezzi pubblici e<br />

migliorando il servizio.<br />

Il Comune proporrà un “Progetto Centro Storico”, che<br />

metta in rete quello di Bologna con tutti i centri storici<br />

di qualità dell’area metropolitana per accrescere<br />

la loro tutela e il loro valore di “monumento e di vita<br />

quotidiana”; perché la bellezza urbana e l’attività<br />

umana convivano.”<br />

Io penso che in questo programma ci stiano appieno le<br />

attività commerciali insieme alle attività culturali, artistiche e<br />

associative, come il modo migliore per “riempire” strutturalmente<br />

gli spazi urbani centrali pedonalizzati e da incrementare<br />

ancora. I trasporti pubblici devono via via essere elettrificati<br />

soprattutto nelle linee radiali principali per consentire il<br />

migliore e piu’ ampio accesso a queste attività che altrimenti<br />

non ne avrebbero il necessario e imprescindibile alimento.<br />

E la proposta degli architetti non appare proprio la migliore<br />

a questo fine.<br />

Con la elettrificazione verrebbero così abbattuti, se non<br />

azzerati, la rumorosità, le vibrazioni e ,ovviamente, le<br />

emissioni gassose, creando un sistema virtuoso di rispetto<br />

dell’ambiente e di altissima accessibilità a tutte le attività,<br />

comprese quelle commerciali,.<br />

In questo quadro ASCOM può sicuramente fornire il proprio<br />

migliore contributo, forte ,come tante associazioni della<br />

nostra città, di un retroterra di esperienze e iniziative a favore<br />

della collettività anch’esso fortemente rimarchevole.<br />

Civis in prova<br />

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