Poesie di Emily Dickinson tradotte da Silvio Raffo - LietoColle

946
E’ un nobile pensiero,
da levarsi il cappello,
come quando incontriamo per la strada
un qualche straordinario personaggio
che una dimora immortale ci spetti
anche se le piramidi rovinano
e i regni, come capita al frutteto,
dileguano in un rosso turbinio.
962
A metà dell’estate essi morirono –
tempo pieno e perfetto –
l’estate s’era su se stessa chiusa
al colmo del fulgore –
Le spine maturavano, già pronte
per essere falciate –
essi approdarono alla Perfezione
attraverso la nebbia del sepolcro –
1026
Pochi bisogni hanno i morenti, caro,
un bicchier d’acqua, l’innocua presenza
di un solo fiore
a punteggiare il muro,
forse un ventaglio, il pianto di un amico,
la certezza che non si vedrà più
alcun colore nell’arcobaleno
quando sei morto tu.
1030
Creature come queste sono morte - per questo
moriamo con maggior rassegnazione.
Ma vissero: sia questo garanzia