Poesie di Emily Dickinson tradotte da Silvio Raffo - LietoColle

Da allora prendo il mio posto fra i vivi
come chi, commutata la sua pena,
è candidato alla grazia dell’Alba –
ma la sua vera dimora è tra i morti.
1365
Porta via tutto – l’unico possesso
che fosse degno d’essere rubato
rimane ancora – l’Immortalità –
1397
Si udì un boato come se le strade
precipitassero – e poi ferme tornarono.
Quel che vedemmo alla finestra – eclissi –
Terrore – tutto ciò che provavamo.
Uno alla volta i più sicuri uscirono
per vedere se il Tempo c’era ancora.
La Natura indossava un grembiule d’opale,
nelle mani impastava aria più pura.
1402
Alla fedele Polvere
noi t’affidiamo salva:
e se ha un linguaggio
sia per te inviolato.
Il silenzio ti sveli –
la Santità ti esalti –
Viandante d’Infinito –
1419
Sembrava un giorno quieto come tanti –
parvenze di minaccia in terra o in cielo
nessuna – fino a quando calò il sole –
allora si diffuse una inattesa
tinta rossa vagante, avresti detto,